L’Ucraina deve essere libera di colpire obiettivi militari in Russia con le armi fornite dai partner occidentali. E’ Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, a invocare la svolta nel rapporto tra Kiev e gli alleati. L’Ucraina, in particolare, non può utilizzare i missili Atacms a lungo raggio, forniti dagli Usa, per colpire obiettivi in territorio russo. Il tema viene dibattuto anche negli Stati Uniti, dove il segretario di Stato Antony Blinken è in pressing per l’ok della Casa Bianca.
“Questa è una guerra aggressiva della Russia contro l’Ucraina. L’Ucraina ha il diritto di difendersi. E questo include attacchi contro obiettivi sul territorio russo“, dice Stoltenberg in un’intervista all’Economist ampiamente rilanciata dai media ucraini.
“È giunto il momento che gli alleati considerino se eliminare alcune delle restrizioni che hanno posto sull’uso delle armi fornite all’Ucraina. Non parteciperemo direttamente dal territorio della Nato alle operazioni di combattimento” nei cieli “o sul territorio dell’Ucraina, soprattutto adesso che a Kharkiv, vicino al confine, ci sono molti combattimenti. L’Ucraina non ha la capacità di usare queste armi contro obiettivi militari legittimi sul territorio russo, è durissima difendersi in questo modo“.
Le parole di Stoltenberg arrivano nel momento in cui l’Ucraina rivendica progressi nella regione di Kharkiv. Kiev afferma di aver “fermato” l’attacco russo nel nord dell’oblaste di aver avviato un contrattacco in quest’area nel nord del Paese. “Per quanto riguarda l’asse di Kharkiv, il nemico ha portato avanti dal 10 maggio un’operazione di offensiva nel tentativo di creare una zona cuscinetto nella regione“, afferma Ihor Prokhorenko dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine.
Con le operazioni nella regione di Kharkiv, la Russia mira a creare una zona cuscinetto che costringa l’artiglieria ucraina a arretrare: in questo quadro, Kiev non può colpire territori controllati da Mosca. Con gli Atacms, che possono centrare obiettivi a 300 km, il quadro cambierebbe.
Stoltenberg ribadisce che l’invio di truppe Nato non è ipotizzato – “Il nostro obiettivo era duplice: sostenere l’Ucraina, come facciamo, ma anche garantire che il conflitto non si trasformi in una guerra su larga cala. Non saremo parte del conflitto“.
Stoltenberg lancia quindi un messaggio alla Russia: gli attacchi informatici potrebbero far scattare l’articolo 5 se fossero di portata estremamente rilevante. “Se la cyberoffensiva fosse massiccia, potremmo invocare l’articolo 5 e rispondere non solo nel cyberspazio ma anche in altri ambiti per proteggere gli alleati della Nato“.