Storia americana: Biden e la politica estera

La Presidenza Biden costituisce l’evento forse più importante, difficile per le sfide che essa affronta e quindi affascinante, di questi ultimi anni, nella storia americana. Se l’avvento del “trumpismo” sorprese molti, ma forse non i più attenti, la vittoria di Biden è stata ancora più inattesa e sensazionale. Essa va iscritta al merito delle istituzioni e del popolo americano.

Equilibri nella politica interna americana

Sono ora in gioco delicati equilibri e complesse dinamiche di politica interna americana. Ad essi verrà rivolto lo sforzo maggiore della nuova Amministrazione, per cercare di riportare gradualmente a una qualche unità, una società attraversata da profondi scollamenti, di cui sono espressione le gravi disuguaglianze, che vengono da lontano.

Trump non ne è stato la causa, ma egli ha avuto la responsabilità di esaltare questi scollamenti senza saperli gestire. Una unità venuta meno perché si sono esauriti i miti, i racconti – non certo i valori – su cui essa è edificata e nei quali tanti – noi pure – hanno troppo a lungo indugiato.

In tali equilibri e dinamiche noi, non americani, possiamo offrire un contributo limitato allo sforzo della nuova Amministrazione. Invece noi dovremmo registrare con massima attenzione ciò che accadrà negli Stati Uniti, sia per il peso intrinseco degli Stati Uniti, sia perché la società americana da oltre cento anni è anticipatrice di accadimenti che finiscono per permeare il resto del mondo.

E’ possibile che sul piano internazionale Washington procederà con maggiore cautela e circospezione anche perché assorta dalle vicende interne.

Effetti dei mutamenti negli ultimi anni negli USA

Ci vorrà tempo per comprendere sulla scena internazionale, sull’atteggiamento dei maggiori suoi protagonisti, gli effetti dei rivolgimenti di questi ultimi anni negli Stati Uniti e di quelli per la pandemia. L’attuale presidenza italiana del G20 – fra i tantissimi esempi di scadenze internazionali e dossier prioritari in cui siamo parte più o meno attiva – ci offre la possibilità di un contributo di pensiero e di iniziative.

Favorendo una rinnovata intesa con gli americani, nella definizione di agende e obbiettivi comuni, non per esaltare prerogative o acuire confronti ma per un multilateralismo e una politica della sicurezza aggiornati all’altezza delle sfide del pianeta, ambientali, sociali e demografiche innanzitutto.

di Luigi Marras

già Ambasciatore in Grecia

Autore:

Redazione

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