Scatenano una vera e propria bufera di reazioni le dichiarazioni di Giuliano Amato rese al quotidiano “la Repubblica” in merito alle cause della strage di Ustica, quando un aereo della ex Compagnia aerea Itavia si inabissò nel mare di fronte Palermo causando la morte di 81 persone, tra passeggeri ed equipaggio.
Flavia Bartolucci, figlia del Generale Lamberto Bartolucci, negli anni ’80 Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare e successivamente della Difesa, che fu coinvolto e poi assolto definitivamente dall’accusa di alto tradimento al processo per la strage di Ustica, commenta così all’Adnkronos le parole dell’ex Premier Giuliano Amato: “Sono sconcertata, arrabbiata e allibita. Trovo vergognoso che si continuino a fare nomi dell’Aeronautica militare e di generali che sono tutti defunti e che, per giunta, sono stati tutti assolti da ogni accusa. Vorrei ricordare che ci fu anche una sentenza in Cassazione su mio padre che venne assolto in pieno da tutte le accuse di alto tradimento”.
“Per noi è stato un martirio durato più di 30 anni, in cui abbiamo dovuto pagare spese salate per processi, dove mio padre è stato imputato di cose non vere e poi per la piena assoluzione in Cassazione è uscito solo un trafiletto sui giornali“, continua Bartolucci, che è anche Presidente dell’Associazione per la verità sul disastro aereo di Ustica (Avdau).
“Sono veramente esterrefatta da quanto ha detto Amato, la teoria del missile è stata categoricamente smentita dalle perizie tecniche. Per noi è chiaro che è stata una bomba e vogliamo capire chi è stato a metterla e chi è stato il mandante di questo attentato“, sottolinea la Presidente dell’Associazione, che nei mesi scorsi, proprio per chiedere di approfondire la questione dei mandanti, ha presentato un esposto alla Procura di Roma.
Giuliana Cavazza, che perse la madre nell’esplosione del DC 9 Itavia del 27 giugno 1980, Presidente onoraria dell’Associazione per la verità sul disastro aereo di Ustica, commentando le parole dell’ex Premier ha dichiarato: “Ho risentito le parole di Amato quando depose davanti ai giudici e non disse niente di tutto ciò: è da capire perché a distanza di oltre 40 anni cambia versione“.
“I crimini di guerra non hanno prescrizione e se un’azione di guerra fu, per la quale hanno perso la vita degli innocenti, è giusto che i responsabili paghino” – commenta all’Adnkronos Anthony De Lisi, avvocato e fratello di Elvira De Lisi e zio di Alessandra, due delle 81 vittime della strage, mentre si dichiara “pronto a rivolgersi davanti a ogni sede competente” e anche alla Corte Penale internazionale.
“Non sono rimasto affatto sorpreso (dalle parole di Amato ndr) – sottolinea De Lisi – per noi che siamo stati tristemente addetti ai lavori in questa vicenda, nella quale ognuno di noi ha perso dei cari, non c’erano grandi misteri, si è capito subito che non era stata una bomba né un incidente aereo. La colpa vergognosa – aggiunge – è che dopo 43 anni si tenti ancora di negare una verità che darebbe dignità alla memoria delle vittime“.
“Credo che Amato, che è un fine giurista e ha definito un’azione di guerra quella di Ustica, sappia meglio di me che i crimini di guerra non hanno prescrizione“, ha proseguito De Lisi che si è dichiarato “pronto ad attivarsi davanti a ogni sede competente, anche internazionale“.