Teatro alla Scala: ospiti in rosso contro il femminicidio

Al Teatro alla Scala, alcune ospiti della Prima hanno fatto una scelta simbolica indossando abiti rossi, rompendo così la tradizione che vieta il colore rosso a teatro. Questa iniziativa è stata adottata per mandare un forte messaggio contro la violenza sulle donne, dedicando il gesto alle vittime del femminicidio, in particolare a Giulia Cecchettin e Giulia Tramontano.

Sabina Negri, drammaturga, ha indossato scarpe rosse e ha eseguito il rumore delle chiavi, come richiesto dalla sorella di Giulia Cecchettin, davanti al Teatro Piermarini. Il chirurgo plastico Dvora Ancona ha commissionato un abito rosso a Antonio Riva per sostenere questa iniziativa.

Tra gli ospiti, c’era anche una signora con un segno rosso sul viso. Nel frattempo, la senatrice Liliana Segre è arrivata al Teatro alla Scala accompagnata dal sindaco Beppe Sala per la prima di “Don Carlo” di Verdi.

Livia Pomodoro, tra i primi ospiti ad arrivare alla Scala, ha affrontato le polemiche della vigilia sulla posizione delle autorità nel palco reale, affermando che “le polemiche capitano sempre alla Scala“.

In piazza della Scala a Milano, diversi gruppi di manifestanti si sono radunati in occasione della Prima. Sul lato di Palazzo Marino, le bandiere del sindacato autonomo Cub sventolano come espressione della voce dei lavoratori contro i potenti e i politici presenti alla Prima. Una donna ucraina ha protestato contro i concerti della cantante Anna Netrebko, collegata al regime di Putin. Attivisti per i diritti dell’abitare e lavoratori dello spettacolo sono scesi in piazza per chiedere l’indennità di discontinuità.

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