“Non sono un membro dell’Isis, ero a Roma per seguire una trattativa riguardo la vendita di un’auto“. Lo ha detto oggi in aula in udienza interlocutoria in Corte d’Appello a Roma l’uomo, arrestato dalla Digos lunedì scorso, dopo essere atterrato all’aeroporto di Fiumicino. Il 32enne, difeso dall’avvocato Massimo Magliocchetti, è accusato di essersi arruolato nelle fila dello stato islamico ed essere andato in Siria a combattere nel 2014.
Sentito oggi in aula l’uomo, che risulterebbe avere diversi alias, ha negato il consenso all’estradizione verso il Tagikistan sostenendo di temere per la sua vita e quella della sua famiglia e chiedendo il riconoscimento dello status di rifugiato che a suo dire gli avrebbero già concesso in Belgio. Il 32enne ha riferito di aver avuto 4 figli, nati dopo il 2014 e di aver vissuto in Ucraina da dove è fuggito con la famiglia all’inizio della guerra. Successivamente si terrà un’udienza per decidere in merito all’estradizione in cui verrà formulata la richiesta della procura generale.
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