Terzo Polo, tensione fra Azione e IV. Sarà partito unico?

Non è destinato a placarsi a breve, nonostante le rassicurazioni dei due leader, il clima di tensione che sta investendo il Terzo Polo. C’è ‘maretta’, come si dice, fra Italia Viva e Azione. Una battaglia a colpi di dichiarazioni e tweet ha messo in discussione il matrimonio Renzi Calenda. Oggi tutto pronto per la prova, vera, forse la prima.

Pomo dello scandalo è stata la nomina di Renzi a direttore del Riformista. Calenda urla al “conflitto d’interessi”, altri nomi della politica, da Richetti a Scalfarotto, puntano il dito contro un Renzi (diciamo) bipartisan. Poi la nota, per placare gli animi: “Non c’è nessun tatticismo di Italia Viva. Abbiamo deciso di fare un congresso democratico in cui ci si confronti a viso aperto e non con le veline anonime. Noi siamo pronti al congresso che Calenda ha chiesto di fare. E ci mettiamo nome e cognome. C’è qualcuno che cambia idea una volta al giorno, ma quel qualcuno non siamo noi. Quanto a Renzi: gli è stato chiesto di fare un passo indietro, lo ha fatto”. 


Proseguono le polemiche, dall’interno e dall’esterno, e la rinnovata chiamata al Congresso nel verso del Partito unico. Quindi Calenda, sui social e poi in tv: “Per quanto concerne Azione la prospettiva di un partito dei liberal-democratici aperto e inclusivo resta l’unica utile al Paese. Va perseguita seriamente e rapidamente con i soggetti realmente interessati. Polemiche da cortile non ci interessano e non vi prenderemo parte” . E più nello specifico: “Renzi credo possa avere legittimante una idea diversa, ‘nulla questuo’, ognuno è libero di cambiare idea quando vuole. La cosa importante è che sia trasparente e chiaro. Lui vuole mantenere Italia Viva ma non può nascere un partito nuovo se rimangono i due di provenienza. Deciderà confrontandosi con i suoi, ne prenderò atto”.

Infine, l’annuncio: “Alle 18.30 di oggi è convocato il Comitato Politico del Terzo Polo per discussione e votazione della proposta di costituzione del partito unico. Altro tempo da perdere non ne abbiamo”. Così cinguetta Calenda. Risponde pronta IV: “Italia Viva conferma il proprio via libera al progetto partito unico democratico dal basso, senza bisogno di alcun ultimatum utili a livello mediatico ma totalmente surreali”.

Staremo a vedere.

 

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