Fuori dal Grand Palace di Bangkok, in Thailandia, la Polizia ha utilizzato cannoni ad acqua e sparato proiettili di gomma contro i manifestanti. Quest’ultimi avevano sfondato una barriera di container durante una protesta.
Il motivo della manifestazione è la richiesta di riforme per una revisione dell’Amministrazione del premier Prayut Chan-O-Cha e una riscrittura della Costituzione. Le richieste più controverse comprendono anche una riforma della monarchia, tra cui l’abolizione delle leggi draconiane sulla diffamazione reale.
Da quando il movimento pro-democrazia ha preso il via, lo scorso luglio, nella capitale thailandese si sono registrate vari scontri tra le Forze dell’Odine e i cittadini.
A Sanam Luang, un campo storico di fronte al palazzo, era stato eretto un muro, composto da container, per tenere i manifestanti a distanza. Ma poco dopo l’inizio del raduno, alcuni cittadini hanno usato delle corde per abbattere parte della fila superiore, consentendo una piccola apertura. I manifestanti, che sono riusciti a passare, hanno poi lanciato bottiglie molotov in direzione dei Poliziotti, schierati davanti ai camion con i cannoni ad acqua, a circa 100 metri di distanza. A questo punto sono intervenuti per impedire ai manifestanti di avvicinarsi.
Dall’inizio delle manifestazioni, oltre 60 persone sono state accusate di aver infranto la legge sulla diffamazione reale. E alcuni dei leader più importanti sono stati arrestati.
Le leggi proteggono la famiglia reale della Thailandia dalla diffamazione. Ma i gruppi per i diritti umani affermano che il loro ampio uso significa che qualsiasi affermazione, percepita come critica, può portare una persona in prigione fino a 15 anni, per ogni accusa.