Tina Turner foto Flikr

Addio Tina Turner: vita tormentata e carriera brillante

Si è spenta all’età di 83 anni nella sua casa in Svizzera, la diva del Rock’n Roll, Tina Turner. “Simply The Best” scrivono alcuni quotidiani che ne danno la triste notizia, citando uno dei suoi iconici brani. Ma lei, ‘the best’ lo era veramente.


Tina Turner nasce il 26 novembre del 1939 nel Tennessee, precisamente a Nutbush con il nome di Anne Mae Bullock, da genitori umili che lavorano nelle piantagioni del cotone. Va a vivere con i nonni dopo la separazione dei genitori e fin da bambina si rifugia nella musica. La sua vita influisce anche nella carriera musicale: viene influenzata dal gospel, il soul e il blues.

Nel 1956 torna dalla madre, a St.Louis, nel Missouri dove frequenta i club della città. Qui conosce un gruppo musicale, i Kings Of Rhythm, in particolare il leader della band al quale propone di poter entrare. Inizialmente ‘snobbata’, ma Tina si fa subito notare per le sue doti canore tanto da riuscire a cantare come corista prendendo il nome di Little Ann. Avrà anche una relazione con il sassofonista del gruppo, dalla quale nasce Craig Raymond. Per poi avere una storia con Ike Turner, il leader del gruppo. Nel 1960, Little Ann (Tina), sostituisce Art Lassiter per la registrazione di un brano e il Presidente dell’etichetta r&b Sue Records, convince Ike a lasciare la versione cantata da lei. In quell’anno il brano “A Fool in Love” si piazza al secondo posto.

Dopo questo successo, Little Ann diventa Tina Turner, una scelta dettata principalmente dall’essere affarista di Ike. Comincia per la band un sostanzioso tour e nel frattempo nasce anche il figlio di Tina e Ike, Ronald (Ronnie) Renelle. Il duo prosegue a vele spiegate per tutti gli anni Sessanta. Nel 1967 Tina Turner è la prima artista (non bianca) a comparire sulla copertina del Rolling Stone. Dopodiché, giunge un nuovo co-produttore: Phil Spector. Dopo un breve periodo di insuccessi, nel 1969 il duo si avvicina al blues, ma giunge anche la crisi tra la coppia a causa delle dipendenze di alcol e droga di lui. Tina per molto tempo resta al suo fianco.

Nel 1970 Tina riceve la prima nomination ai Grammy Awards con il brano “The Hunter”. Il duo prosegue a lavorare insieme su diverse cover di successo: Come Together, Let it be, Honky Tonk Women e Proud Mary. Nel 1974, Tina, pubblica come solista: il primo album è Tina Turns The Country On!. Nell’anno successivo, viene scelta per il ruolo di Acid Queen per gli Who con Tommy. Nel 1976 arriva il divorzio con Ike.

Gli anni che seguirono furono di difficoltà finanziarie a causa di contratti “da coppia” annullati. Queen Tina ne esce con le ossa rotte: le rimane solo che il nome e la spiritualità che l’ha sempre sostenuta. Tanto che in quegli anni si avvicina al buddismo. Torna in scena nel 1977, esibendosi in una serie di concerti e mantiene la visibilità attraverso apparizioni televisive. A 40 anni non è più considerata una grande artista e gli album che seguono non ottengono il successo sperato.

Prosegue imperterrita nella ricerca del suo stile e di produttori, con la paura che la sua carriera fosse ormai “alla frutta”. Prende parte a programmi televisivi anche italiani, tra questi Luna Park di Pippo Baudo. Ma negli anni ’80 si rimette in piedi con le sue forze, grazie anche ad alcuni duetti e a un cambio di immagine. Tina si rialza e anche bene e nel 1984 il successo è mondiale con Private Dancer. Il tour prevedeva 182 date.

Ormai il successo è certo e negli anni ’80 si è mossa tra concerti, duetti importanti, riconoscimenti e partecipazioni a grandi eventi, come il Live Aid. Tra il 1990 e i primi anni 2000 prosegue con la pubblicazione di album che ottengono sempre un grande successo. Nel 2010 è però ufficiale il ritiro dalle scene ma, nonostante tutto, continua a mantenere il suo nome in classifica con uno dei brani più noti: The Best. Nel 2020 rientra in classifica grazie a una nuova versione di “What’s Love Got To Do With It“, curata dal Producer norvegese Kygo. Il suo ritiro ha deluso i fan, ma i problemi di salute non le hanno lasciato molta scelta.

La sua carriera brillante e vita tormentata fanno di lei una vera e propria leggenda e non ci resta che chiudere questo articolo come è stato aperto, ovvero continuando a sostenere che Tina is Simply The Best!

(foto Flickr)

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