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Treccani: femminicidio la parola dell’anno 2023

La Treccani ha scelto “femminicidio” come parola dell’anno 2023. Nell’anno che si sta per concludere, segnato da numerosissimi casi di donne assassinate, dalla triste vicenda della giovane Giulia Cecchettin, la parola femminicidio è rimbalzata sui principali media con grande frequenza.

Nel Vocabolario della lingua italiana Treccani questa la definizione: “Uccisione diretta o provocata, eliminazione fisica di una donna in quanto tale, espressione di una cultura plurisecolare maschilista e patriarcale che, penetrata nel senso comune anche attraverso la lingua, ha impresso sulla concezione della donna il marchio di una presunta, e sempre infondata, inferiorità e subordinazione rispetto all’uomo“.

La scelta di quest’anno – scrive la Treccani in un comunicato – evidenzia l’urgenza di porre l’attenzione sul fenomeno della violenza di genere, per stimolare la riflessione e promuovere un dibattito costruttivo intorno a un tema che è prima di tutto culturale: un’operazione pensata non solo per comprendere il mondo e la società che ci circondano, ma anche per contribuire a responsabilizzare e sensibilizzare ulteriormente lettori e lettrici su una tematica che inevitabilmente si è posizionata al centro dell’attualità”.

La parola Femminicidio ha cominciato ad avere una maggiore diffusione a partire dal 2008 anche grazie al libro di Barbara Spinelli. Si tratta di un termine che deriva dall’inglese “feminicide“, da confrontare con lo spagnolo “feminicidio“, coniato dalla criminologa Diana Russel.

(Foto da Pixabay)

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