Dopo la descrizione di un “inferno” Zelensky torna a denunciare la situazione attuale dei combattimenti. Nel suo video notturno ha detto: “Quello che la Russia sta facendo in Donbas è genocidio”. E ha specificato che Mosca usa “la deportazione e l’omicidio di massa dei civili: è un’evidente politica di genocidio”.
Zelensky qualche giorno fa ha chiesto nuovamente aiuto militare. Il primo a rispondere è il Presidente degli USA Joe biden. Washington, infatti, si starebbe preparando a inviare all’Ucraina armi più potenti. Siamo nell’ambito di un nuovo pacchetto da varare la prossima settimana. L’ha rivelato la CNN che cita fonti dell’amministrazione Usa. Gli USA invieranno sistemi lanciamissili, gli stessi che da tempo il Presidente ucraino Zelensky sta chiedendo. Sarebbero armi con una gittata più lunga di quelle attualmente in possesso di Kiev.
A proposito di armi, il Portavoce del Pentagono John Kirby ha denunciato che la Russia usa il cibo come arma, il grano in particolare. “E ovviamente stiamo discutendo con i nostri partner internazionali e alleati su come rispondere al meglio a tutto questo” ha affermato. Ad una domanda in conferenza stampa, tuttavia, ha risposto che non ci sono interventi militari USA per aiutare a trasportare grano fuori dall’Ucraina.
Arma o non arma, lo spietato gioco della guerra impone un do ut des per il quale il leader del Cremlino si è detto anche pronto ad aiutare “a superare la crisi alimentare” a patto però che i paesi occidentali revochino le sanzioni contro la Russia. A farne le spese molti Paesi dell’Africa che già sono entrati in deficit di questo prodotto.
L’Occidente in realtà è ancora molto lontano dalla crisi. Kiev, oltretutto, fa sapere che l’Ucraina ha riserve sufficienti per soddisfare la domanda interna e globale fino alla fine del 2022, o anche nel 2023. Anche l’Ucraina, però, mette una condizione: che ci sia “l’interruzione di tutte le azioni militari nel Mar Nero”. Lo ha detto il Consigliere del Presidente Zelensky per le questioni economiche Oleh Ustenko in un’intervista a Newsweek. Interrotte le azioni militari sul Mar Nero, l’Ucraina riprenderebbe la sua primaria attività che contava prima della guerra 6 milioni di tonnellata di grano esportato al mese nel Mar Nero.
In ogni caso, gli Stati Uniti hanno respinto l’appello all’Occidente del Presidente russo, Vladimir Putin, affinché revochi le sanzioni economiche imposte a Mosca. Secondo il Cremlino, Putin ha detto al Premier Mario Draghi che la Russia libererà le navi che trasportano cereali e fertilizzanti “a condizione che le restrizioni politicamente motivate siano revocate dall’Occidente”.