Ucraina, Medvedev: “Kiev è russa, il nostro esercito ci arriverà”

“L’esercito russo può raggiungere Kiev, poiché la minaccia viene da lì”. Lo ha dichiarato il Vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev in un’intervista ai media russi. “Dobbiamo ancora lavorare molto e seriamente. Sarà Kiev? Sì, probabilmente, dovrebbe essere Kiev. Se non ora, fra un po’ di tempo, forse in qualche altra fase dello sviluppo di questo conflitto”, ha aggiunto Medvedev, spiegando che “stiamo parlando di una città russa, che ora è controllata da una brigata internazionale di oppositori della Russia, guidata dagli Stati Uniti. Da qui nasce la minaccia all’esistenza del nostro Paese“.


Allo stesso tempo, secondo Medvedev, tutti i funzionari ucraini sono burattini che non hanno né coscienza né paura per il futuro del loro Paese, e tutte le decisioni vengono prese all’estero e nel quartier generale della Nato, ha continuato Medvedev. “Le stesse élite che ora governano a Kiev devono andarsene. Alcuni saranno costretti ad andarsene”, ha aggiunto. “Tutti i nostri sforzi sono probabilmente concentrati su questo. Sto aspettando il ritorno di tutti i nostri difensori che prendono parte a questa operazione. Se funzionerà o meno è una questione che verrà risolta quest’anno“.

Prima di Kiev “stiamo aspettando Odessa nella Federazione Russa – afferma Medvedev – anche per la storia di questa città, per le persone che vi vivono e la lingua che parlano. Questa è una nostra città. Senza la sconfitta della cricca nazionalista e filofascista di Kiev è impossibile garantire il futuro della Russia, questo regime deve cadere, deve essere distrutto”, ha affermato.

Rispondendo poi a una domanda sulla morte dell’oppositore russo Navalny, Medvedeva ha affermato: ”Non posso dire nulla di buono su Navalny, per cui non dirò nulla di cattivo” perché ”come si usa dire, di chi è morto o si dice qualcosa di positivo o non si dice niente”.

(foto di Pixabay)

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