Umbria: crescono i ricoveri e aumentano i decessi per il Covid-19

Sino a quando l’Umbria resterà divisa in zona rossa e zona arancione? In merito ci sono pareri discordanti tra gli addetti ai lavori in quanto esistono dati molto diversi nelle due zone. Nel Distretto Sanitario di Perugia si contano 2358 positivi, mentre nel Distretto Sanitario di Terni se ne contano 345: la differenza non ha bisogno di commenti.  Cominciamo col dire, però, che in Umbria si registrano altri dieci morti per Covid nelle ultime 24 ore, dopo i dieci di ieri e i 12 del giorno precedente.  I decessi per Covid-19  salgono così a  32 in tre giorni e sammontano a 904 dall’inizio della pandemia.

Ospedale Perugia

Tra i deceduti di oggi anche l‘Imam di Perugia Abdel Qader, di 72 anni.  Ricoverato in Terapia Intensiva  il giorno 29 gennaio scorso. Era affetto da polmonite interstiziale da SARS-CoV2 aggravatasi negli ultimi giorni nonostante tutte le terapie mediche e supporti intensivi messi in atto.

Secondo i dati della Regione aggiornati al 14 febbraio, continuano a crescere i ricoverati in ospedale: sono 535, quattro in più di ieri, dei quali 84 (uno in più) in Terapia Intensiva.

Sono 292 i nuovi casi di positività accertati nelle ultime 24 ore su 3.070 test antigenici e 3.474 tamponi molecoleri analizzati.  Il tasso di positività complessivo più o meno invariato (del 4,46%) e dell’8,4 rispetto soltanto ai molecolari (ieri era di 7,5).  I guariti sono 198 e nella regione  gli attualmente positivi sono 8.166.

L’Umbria divisa in zona rossa e zona arancione

Attuamente l’Umbria è divisa in due zone epidemiologicamente diverse. Il nord con la provincia di Perugia totalmente rosso e il sud con la provincia di Terni arancione tranne tre Comuni.  Tuttavia,  la situazione desta apprensione,  ma, secondo le Autorità Sanitarie dell’USL Umbria 2, limitatamente al pericolo che dalla zona rossa possano confluire nella zona arancione, per legittime ragioni di lavoro o di studio, soggetti che potrebbero diffondere l’infezione.

La situazione nella provincia di Terni

Il territorio ternano  è in realtà quello in cui la gestione dell’emergenza ha consentito di registrare dati più confortanti. Sono, infatti, in linea con una gestione sanitaria dell’epidemia, per quanto possibile, sotto controllo.

Rientrano in zona arancione i quattro comuni che dichiarati rossi dall’ordinanza regionale e cioè: Lugnano in Teverina, Attigliano, Calvi dell’Umbria e Montegabbione.

Restano ancora in zona rossa sino al 21 febbraio tutti i comuni del perugino e i comuni del ternano di San Venanzo, Amelia e Narni.

Anche l’Ospedale di Terni, sebbene al momento non abbia posti Covid disponibili, entro la fine del mese disporrà di ulteriori 12 posti letto di Terapia Intensiva allestiti in un apposito modulo prefabbricato. Il medesimo progetto, con mimine differenze, sarà realizzato anche per l’Ospedale di Foligno, Città di castello e Perugia.

L’accordo, definito lo scorso 7 gennaio dal Commissario Nazionale per l’Emergenza dottor Domenico Arcuri, dalla Presidente della Regione Umbria Donatella Tesei e dall’Assessore alla Sanità Luca Coletto, prevede l’installazione di una struttura portante realizzata in metallo, di un’area filtro con pressione negativa (per garantire la massima sicurezza al personale sanitario impiegato nell’area di degenza) e l’allestimento di dodici posti letto con attrezzature medicali e strumentazione di ultima generazione.

L’area individuata si trova nelle immediate vicinanze del Pronto Soccorso e collegata al Servizio di Medicina d’Urgenza. Il layout dell’opera si sviluppa in un edificio rettangolare di circa 300 mq, distinto in due aree: una di supporto sanitario ed una accessoria.

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