Li chiamano i “furbetti” del vaccino e non è neanche difficile capire la motivazione. Sono moltissime le persone sulle quali è stata aperta un’indagine, 540 attualmente, ma il numero è destinato a salire. Al momento però del richiamo per la seconda dose del vaccino, è sorto un dilemma: anche i furbi devono avere la seconda dose?
Le fiale sono contate e questo crea ulteriori problemi che si aggiungono alla “furbata”. L’irresponsabile gesto ha coinvolto: dirigenti d’azienda, amministratori, sindaci e parenti di questi e del personale medico. Tutti questi hanno un nome e cognome scritto nel registro delle Asl poiché hanno ricevuto la prima dose.
Non effettuare la seconda, significherebbe tuttavia buttare quelle già somministrate, ma alcune Asl sono di diversa opinione. La Regione Puglia ha deciso di non effettuare la seconda dose agli indagati, mentre in Sicilia e in Piemonte concederanno loro anche la seconda dose.
Il commissario della Asl di Ragusa ha dichiarato: “Non possiamo sprecare dosi ma la pagheranno. Dovranno rispondere alla magistratura”. Stessa decisione quella presa anche dal sindaco di Biella che ha deciso per il richiamo anche a chi ha ricevuto la prima dose senza averne diritto. “Effettueremo il richiamo, ma per ognuna di queste persone scatterà una segnalazione alle autorità competenti”.
La Regione con il numero più elevato dei furbetti è la Sicilia. La stessa, oltretutto, che ha deciso di somministrare la seconda dose. Anche se il commissario della Asl ha preso questa decisione non in maniera spensierata. I furbi la pagheranno e su questo sono d’accordo sia coloro che hanno accecato di effettuare il secondo vaccino, sia invece chi non ha intenzione di fargliela passare liscia. Ma comunque, scegliendo di sprecare le dosi. Il classico dilemma in cui qualsiasi decisione venga presa, non allevierebbe la problematica. Intanto la coscienza di quelle 540 persone, probabilmente di più, non dorme tranquilla.