Via dei Georgofili. 28 anni dopo

Firenze, Via dei Georgofili, centro storico. La notte tra il 26 e il 27 maggio 1993, c’è una violenta esplosione causata da una autobomba imbottita con circa 277 chilogrammi di esplosivo.

La deflagrazione provocò il crollo della Torre dei Pulci sede dell’Accademia dei Georgofili nella quale rimasero uccisi Fabrizio Nencioni, ispettore dei Vigili Urbani e la moglie Angela Fiume, custode dell’Accademia, insieme alle loro figlie Nadia, nove anni e Caterina meno di due mesi di vita, che abitavano al terzo piano della Torre. Nelle abitazioni circostanti si propagò un incendio, che uccise anche lo studente universitario Dario Capolicchio. Quarantuno persone rimasero ferite.

L’attentato danneggiò gravemente anche alcuni ambienti della Galleria degli Uffizi e del Corridoio Vasariano. Il 25% delle opere d’arte presenti fu danneggiato mentre i capolavori più importanti furono protetti dai vetri di protezione che attutirono l’urto, alcuni capolavori risultarono invece gravissimamente danneggiati o quasi distrutti.

Firenze rispose immediatamente all’attentato con una mobilitazione compatta e unitaria. Ogni anno la strage è ricordata con una cerimonia che si svolge nella notte tra il 26 e il 27 maggio e con altre iniziative promosse e sostenute dall’Associazione che raccoglie i familiari delle vittime.

 Strage di via dei Georgofili,una ricostruzione degli eventi ancora parziale

In quell’anno altre bombe esplosero a Roma e Milano, secondo un progetto criminale che aveva come obiettivo quello di destabilizzare il funzionamento delle istituzioni democratiche e la vita civile del Paese. Grazie all’impegno di Magistrati coraggiosi, tra cui Gabriele Chelazzi e Pier Luigi Vigna, l’inchiesta giudiziaria acquisì la certezza che si era trattato di una strage mafiosa, attuata con la precisa volontà di condizionare la vita politica strappando situazioni di favore per i boss detenuti nelle carceri di massima sicurezza.  Ancora si attende una completa e esaustiva ricostruzione storica e politica di quei tragici eventi, anche se un ulteriore importante passo avanti è avvenuto grazie alla sentenza di Palermo sulla trattativa Stato-mafia.

Condividi
Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it