“La ristrutturazione condotta nel decennio precedente la pandemia ha permesso alle imprese italiane di affrontare la crisi in condizioni di bilancio relativamente solide. Un recupero di competitività è in atto da tempo. Il sistema finanziario, anch’esso rafforzatosi, è in grado di offrire un adeguato sostegno al settore produttivo. La ritrovata fiducia nelle prospettive economiche del Paese ha favorito il ritorno alla crescita degli investimenti e la ripresa, su cui oggi pesano le conseguenze della guerra in Ucraina”. A evidenziarlo è il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nelle sue considerazioni finali per la relazione annuale dell’istituto.
PNRR, “strumento decisivo per affrontare con successo questa sfida”
“I progressi compiuti, per quanto parziali, indicano che l’economia italiana ha la possibilità di superare le debolezze che ne rallentano lo sviluppo, per interrompere il ristagno della produttività, contrastare l’effetto delle tendenze demografiche sull’offerta di lavoro, ridurre il peso del debito pubblico, salito in misura considerevole con la crisi pandemica . Il Piano nazionale di ripresa e resilienza costituisce uno strumento decisivo per affrontare con successo questa sfida”, sottolinea Visco.
“Il PNRR non esaurisce il novero degli interventi necessari né l’impegno finanziario del Paese; vi si aggiungono altre importanti riforme da attuare, come quella della tassazione, e risorse che il bilancio nazionale destina a programmi di spesa con obiettivi affini” sottolinea il Governatore della Banca d’Italia. “Esso offre però la possibilità di colmare in tempi non lunghi parte dei ritardi accumulati nelle infrastrutture materiali e immateriali, di potenziare il sistema della ricerca, di migliorare quello dell’istruzione e di accrescere gli investimenti nelle nuove tecnologie, tutti elementi necessari per favorire un’accelerazione della produttività e il rafforzamento del potenziale di crescita dell’economia. Per assicurarne il successo, le riforme dovranno essere in grado di cambiare profondamente il contesto in cui si svolge l’attività economica; le modalità innovative del Piano potranno diventare prassi generalizzata dell’intervento pubblico”, dice ancora Visco.