Sullo sfondo del conflitto in Ucraina resta il timore e la denuncia delle Autorità per il ricorso dei russi alle armi chimiche. Secondo quanto riferito dal battaglione Azov, a Mariupol un drone avrebbe lanciato delle sostanze tossiche sui difensori della città. Tre persone hanno evidenziato “chiari segni di avvelenamento chimico“, per nessuno di loro, al momento, sono presenti gravi conseguenze per la salute.
Zelensky ha ribadito la “preoccupazione per un possibile attacco con armi chimiche nella nuova fase del terrore“, senza confermare il loro utilizzo a Mariupol da parte dei russi.
Lo stesso ha detto il Portavoce del Pentagono, John Kirby: “Non siamo in grado di confermare queste notizie ma il dipartimento della Difesa americano continua a monitorare la situazione da vicino. Sono notizie molto preoccupanti e riflettono i timori che abbiamo da tempo sul rischio che la Russia possa usare gas lacrimogeni mescolati ad agenti chimici“.
Secondo la Procuratrice Generale dell’Ucraina, Iryna Venediktova, al momento sono oltre “5.800 i casi” di crimini di guerra commessi dalla Russia in Ucraina ed ha precisato: “Qui stiamo ancora riesumando cadaveri dalle fosse comuni per quelli che non sono solo crimini di guerra ma anche crimini contro l’umanità“. Il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Ned Price, ha dichiarato che “se le prove ci diranno che Putin è responsabile di crimini di guerra, sarà perseguito per questo”.