Zona arancione in Lombardia da domenica

Domenica 24 gennaio, il Ministro della Salute, Roberto Speranza, firma le ordinanze per far passare la Sardegna e la Lombardia, da zona rossa a zona arancione, in base alla relazione tecnica dell’ISS.

Si fermano così le polemiche tra il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana e il Governo, sulle responsabilità che hanno condannato la regione a vestire il rosso da domenica scorsa.

Tali polemiche erano nate per dei dati inviati dalla Lombardia al Governo che indicavano che la regione non dovesse essere assolutamente rossa.

“Il Governo non ha ancora deciso. Ci sono state una serie di valutazioni all’interno della cabina di regia, che dovrebbe a breve emettere un provvedimento e sembra, dai rumors che arrivano, che effettivamente la Regione Lombardia entrerà in zona arancione”, ha dichiarato il Presidente lombardo.

Fontana ha poi aggiunto: “credo che il ricorso al Tar del Lazio, contro la zona rossa, abbia avuto un suo effetto, perché ha evidenziato un problema che avevamo sottolineato fin da settimana scorsa”.

Fontana è un fiume in piena e sottolinea anche: “Stando ai dati pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità oggi, ha sottolineato Fontana, la Lombardia ha un Rt di 0,82 e ha dietro di se’ ben 18 regioni con un dato superiore.

Tutto è bene quel che finisce bene? Si vedrà, perché poco prima dell’annuncio del possibile ingresso in fascia arancione gli animi erano molto accesi.

L’opposizione sulla zona rossa

Il Governatore leghista era andato all’attacco: “La Lombardia deve essere collocata in zona arancione. Lo evidenziano i dati all’esame della Cabina di regia, ancora riunita. Abbiamo sempre fornito informazioni corrette. A Roma devono smetterla di calunniare la Lombardia per coprire le proprie mancanze”.

Le opposizioni sono andate all’attacco: “La Regione ha sbagliato a raccogliere e trasmettere i dati sull’evoluzione del Covid-19. E così la Lombardia è finita in zona rossa. Con inevitabili e drammatiche conseguenze per la popolazione e le attività produttive. Poi, accortasi dell’errore, ha cercato di rimediare ma non ha ammesso lo sbaglio.” 

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