Ore 3,36: Amatrice trema. Cinque anni dal terremoto

24 agosto 2016 ore 3:36, la terra trema. E’ notte fonda e il rumore delle case che vengono giù diventa assordante. Non si piange, si cerca di scappare, ma lo stupore si mescola alla paura e in poco più di venti secondi, il sisma di magnitudo 6 spazza via tutto. Case, ricordi, vite.

Quanti sono i morti? Non si capisce più nulla. In quel terribile buio, in quella notte infinita non si possono calcolare le vittime, non si dovrebbero calcolare. “Decine”- dicono. 298 morti, 388 feriti e 41mila sfollati. Ma questo si saprà solo dopo.

24 agosto 2016 ore 4:33, un’altra scossa. Amatrice si divide a metà.

Un taglio netto della terra, una lama sottile tenuta in mano dalla natura che con estrema precisione sferra il suo colpo. Che ne è del Centro Italia? Di Amatrice, Arquata del Tronto e Pescara del Tronto? Di quelle case, quei negozi, quella gioia di vivere? Solo all’alba si diede una risposta a tutto: polvere e macerie. Nulla più.


Amatrice. Dalle testimonianze agli aiuti

C’è tanta paura negli occhi di chi racconta ai giornali cosa è accaduto quella notte. Non è facile sentirsi “superstite” quando intorno a te famiglie intere non ce l’hanno fatta. “Dobbiamo ricominciare da zero”. “Non so come facciamo ad essere vivi” racconta qualcuno “La mia casa è crollata interamente e la mia famiglia è dovuta uscire scavando tra le macerie. E’ stato un incubo”. Migliaia di racconti come questo hanno impressionato il mondo. Troppe, di persone, non ce l’hanno fatta.

Vigile del Fuoco (uno dei primi interventi): “Abbiamo visto la disperazione. Non potrò mai dimenticarlo. Quando ti vedono pensano alla salvezza, ma siamo delle semplici persone e facciamo il nostro lavoro. Mentre scavavamo tra le macerie, i parenti attendevano con ansia una nostra reazione. Abbiamo lavorato ininterrottamente e piano, piano abbiamo trovato tutti, ma privi di vita. E’ stato un intervento duro anche per noi. La normalità poi non torna più”. 

La paura e la disperazione hanno lasciato poco a poco spazio alla forza di aiutare. Moltissime le associazioni, oltre alla Protezione Civile, che si sono attivate fin da subito per sostenere le persone in difficoltà: bambini che hanno perso i genitori, sfollati senza un riparo, assistenza medica e psicologica, donazioni e raccolte, dai generi alimentari ai vestiti.

Amatrice. 24 agosto 2021

Tra le certezze dell’Italia vi è sicuramente la complessità della burocrazia. Secondo il rapporto sulla Ricostruzione presentato da Giovanni Legnini, commissario straordinario, sono state inviate 20.699 richieste per la ricostruzione degli edifici danneggiati dal sisma. Sono 80mila gli edifici dichiarati inagibili, “ma per esperienza non tutti questi edifici saranno oggetto di una richiesta di contributo”. (Fonte Sky)

A distanza di 5 anni dal terribile sisma, al centro di Amatrice è apparsa la prima gru. Inizieranno a breve i lavori di ricostruzione del condominio in Piazza Antonio Serva. Si tratta del primo aggregato nel centro cittadino, mentre si trovano diversi cantieri privati nelle frazioni.

Il vicesindaco Massimo Bufacchi ha riferito: “Siamo estremamente orgogliosi di essere riusciti a mantenere la promessa fatta dal Sindaco Antonio Fontanella. Un grazie a tutti i soggetti coinvolti: al Commissario Giovanni Legnini, all’Ufficio Speciale per la Ricostruzione della Regione Lazio alla Regione stessa e agli uffici tecnici del Comune”.

 Per non dimenticare…

“Amatrice non è morta, si sta solo riposando” (Presidente Cai Amatrice)

 

 

 

 

Condividi
Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it