giorno della memoria

27 gennaio, celebrato al Quirinale il Giorno della Memoria

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha partecipato ieri, al Quirinale, alla celebrazione del Giorno della memoria, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Presenti alla cerimonia i Presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, il Presidente della Corte Costituzionale, Augusto Barbera e rappresentanti del Governo, del Parlamento, delle Associazioni degli ex internati e deportati, della Comunità ebraica, e autorità politiche, civili e militari.

Nel corso della celebrazione, aperta da un filmato realizzato da RaiStoria, sono intervenuti, tra gli altri, Simonetta Della Seta, Presidente del Gruppo di lavoro Memoriali e Musei dell’IHRA (Alleanza Internazionale per la Memoria dell’Olocausto), Noemi Di Segni, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.

Toccante la testimonianza di Sami Modiano, sopravvissuto ad Auschwitz-Birkenau, in un’intervista condotta da uno studente di ritorno dal “Viaggio della Memoria“, un evento commemorativo delle vittime della Shoah organizzato in Polonia dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.

La celebrazione si è conclusa con l’intervento del Capo dello Stato che ha ribadito come «Le conquiste della pace e delle libertà democratiche sono esaltanti e vanno salvaguardate di fronte a risorgenti tentazioni di risolvere le controversie attraverso il ricorso alla guerra, alla violenza, alla sopraffazione».

«Assistiamo, nel mondo, a un ritorno di antisemitismo che ha assunto, recentemente, la forma della indicibile, feroce strage antisemita di innocenti nell’aggressione di terrorismo che, in quella pagina di vergogna per l’umanità, avvenuta il 7 ottobre, non ha risparmiato nemmeno ragazzi, bambini, persino neonati. Immagine di una raccapricciante replica degli orrori della Shoah», ha aggiunto il Presidente sottolineando nel contempo «l’irrinunziabile rispetto dei diritti umani di ciascuno, ovunque».

«Ci ostiniamo a rimanere fiduciosi nel futuro dell’umanità. Nella convinzione profonda che un futuro intriso di intolleranza, di guerra e di violenza, non sia il desiderio iscritto nelle coscienze delle donne e degli uomini», ha quindi concluso.

La ricorrenza fu istituita in Italia dalla legge n. 211 del 20 luglio 2000 – in corrispondenza della data in cui nel 1945 furono abbattuti i cancelli di Auschwitz – per “ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.

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