Il 7 gennaio liberi tutti? Le nuove restrizioni dicono di no

Moltissimi italiani stanno facendo il contro alla rovescia per l’arrivo della giornata di libertà: quella del 7 gennaio. Ma prime voci dicono che in realtà di libero ci sarà ben poco. Cambieranno infatti alcune restrizioni e se l’idea era quella di andare verso un progressivo miglioramento, i numeri dei contagi dicono che non è così.

La curva, nonostante la zona rossa valida in tutta Italia, è tornata a salire e con essa, anche la preoccupazione dei medici del Comitato tecnico-scientifico e del Governo, che attualmente sta lavorando per trovare ulteriori soluzioni fino al 15 gennaio. Il nuovo DPCM potrebbe contenere: Divieto di spostamenti tra le Regioni, apertura consentita ai bar e ristoranti ma soltanto per l’asporto e visita a casa da non più di due persone. Si è parlato in questi giorni anche di anticipare il coprifuoco alle 20, ma resterà alle ore 22.

Le ipotesi dal 7 gennaio, restrizioni in arrivo

L’attesa di un nuovo DPCM si trasforma puntualmente in un tempo infinito, ma attualmente sono in ballo più ipotesi. Il 7 e l’8 potrebbero essere zona gialla, per tornare subito arancione il 9 e il 10. La possibilità di cambiamento delle zone, verrà valutata di volta in volta a seconda del numero dei contagi.

Le Regioni hanno mostrato però un certo scetticismo e soprattutto, non sono disposte ad accettare ulteriori  restrizioni. Durante uno degli incontri, la ministra Bellanova ha spiegato come il piano vaccini sia insufficiente e soprattutto, torna a parlare di ristori verso coloro che sono stati economicamente duramente colpiti dal lockdown.

Un blocco lavorativo che a breve farà un anno e la preoccupazione, come è inevitabile che sia, sta aumentando. Sono moltissimi coloro che hanno perso il lavoro e molte anche le aziende o negozi costretti a chiudere. Il dato potrebbe crescere ulteriormente, ma la domanda da parte dei cittadini sorge spontanea: la disoccupazione aumenta e il lavoro è sempre meno, che cosa succederà dopo?

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