Il commissario europeo per il Mercato interno dell’Ue, Thierry Breton, ha dichiarato che nell’agosto dello scorso anno sono stati sottoscritti dei contratti con AstraZeneca, Pfizer, Moderna e Sanofi. “Gli inglesi dovevano consegnare 100 milioni di dosi nel primo trimestre, successivamente 180milioni, ma ci è stato dato soltanto il 30%. Non è stato deciso nulla, ma si farà molta attenzione in base a quanto avvenuto”.
Il commissario aggiunge che nell’arco di tre mesi giungeranno in Italia 54 milioni di dosi. “Non sono solo Pfizer, ma di tutto il portfolio, si tratta più di tre volte di quello ricevuto nel primo trimestre. C’è una fase di accelerazione. E’ importante farsi vaccinare perché solo dopo si arresterà l’epidemia”.
Tuttavia, durante il collegamento dal programma televisivo Che tempo che fa, Breton non si è esposto sulla faccenda dei vaccini AstraZeneca, ma ha comunque sottolineato che se l’azienda anglo-svedese avesse rispettato gli impegni, probabilmente le cose sarebbero andate diversamente.
Non è scontato, però, che l’Ue rinnovi il contratto con AstraZeneca per le forniture di vaccini in scadenza il 30 giugno, in virtù dei ritardi nelle consegne.
Qualche giorno fa, anche la ministra francese dell’Industria, Agnès Pannier-Rinacher, ha parlato di questa ipotesi. “La decisione non è stata ancora presa, ma c’è la più grande probabilità che l’Europa non faccia nuovi ordini”.
Il passaporto vaccinale
Ormai il passaporto vaccinale è diventato una realtà e le progettazioni per averlo il prima possibile, sono diverse, anche dal resto del mondo. L’intenzione è quello di renderlo disponibile dalla metà di giugno, periodo in cui si presume possa esserci un’alta percentuale di persone vaccinate.
“L’obiettivo della Commissione è avere sufficienti vaccini al 15 luglio in modo tale che più del 70% della popolazione adulta abbia ricevuto anche la seconda dose. Con questa soglia possiamo creare questo certificato. “ ha detto Breton.
Le vaccinazioni in Italia
Secondo i dati presenti nel sito del Governo, sono state consegnate nel nostro Paese 17.323.080 dosi e somministrate ad oggi 15.243.980. Nella precedente conferenza stampa, il Premier Mario Draghi, insieme al Ministro Speranza, hanno delineato il loro obiettivo: portare le somministrazioni dei vaccini a 500mila al giorno, in modo tale da avere nella metà di settembre l’80% degli immunizzati.
Cifra importante ritenuta quasi impossibile da molti, tuttavia il 16 aprile si è registrato un dato record di vaccinazione giornaliera, ovvero 347.279 dosi somministrate.
Secondo un report de Il Sole24ore, per riuscire a coprire il 70% della popolazione, è necessario somministrare 84.342.495 dosi (2 dosi per persona vaccinata). Stando ai ritmi attuali, serviranno 7 mesi e 19 giorni per coprire tale percentuale. Tradotto, l’obiettivo sarebbe raggiunto il 4 dicembre 2021 e non ad agosto come preannunciato.
Nel frattempo, continuano a giungere le notizie di altri arrivi di dosi. Oltre ai 54 milioni di dosi di AstraZeneca, sono arrivate ieri altre 400mila dosi di Moderna, che verranno distribuite negli hub regionali. Come nel caso di AstraZeneca e Pfizer, la modalità di somministrazione consiste in due iniezioni a distanza di almeno 28 giorni.
Pfizer aumenta il prezzo
Il primo Ministro bulgaro, Boyko Borissov, ha rivelato che il prezzo per ogni dose del vaccino Pfizer/BioNTech è destinato a salire di oltre il 60% e che la Commissione europea, è in trattativa per un nuovo contratto per la fornitura di 900 milioni di vaccini nel 2022 e 2023 al costo di 19 euro e 50 centesimi a dose, a fronte degli attuali 12 euro.
Ma quanto costano i vaccini? I prezzi, da quanto si apprende, sono riservati e da parte dell’Ue non ci sono mai state conferme e nemmeno smentite. A fare il danno ci hanno pensato i social, o meglio chi sta dietro di essi; la segretaria di Stato al Bilancio del Governo belga, Eva De Bleeker, ha scritto su twitter i prezzi di ogni vaccino, per poi cancellare dopo pochi minuti il post. Ciò che si è riuscito a capire è che il più economico è AstraZeneca: 1,78 euro a dose.
2022, Addio AstraZeneca e Johnson&Johnson
Mentre i cittadini italiani attendono con ansia “la chiamata alla vaccinazione”, l’Europa sta lentamente dicendo addio ai vaccini AstraZeneca e Johnson&Johnson. A quanto pare per quest’ultimo, ancora prima di cominciare. Motivo della decisione sono i rari casi di trombosi dimostrati aver correlazione con le dosi.
La Commissione Europea punterà quindi sui vaccini con Rna messaggero (Pfizer/BioNTech, Moderna e il CureVac): nel 2022 non rinnoverà i contratti con AstraZeneca e Johnson & Johnson. Ad annunciarlo è stata la presidente Ursula von der Leyen.