Bar e ristoranti “da asporto”

In questo difficile momento di zone rosse, arancioni e gialle, chiusure a orari e coprifuoco, ristoratori e gestori di bar e pasticcerie si stanno facendo forza organizzandosi alla meno peggio. I bar rimangono aperti esponendo dei banchetti sulla porta di accesso per accontentare i propri clienti con caffè, cornetti e tramezzini da prendere e consumare lontano dall’area di pertinenza del locale. Molti avventori ritirano la propria consumazione per gustarla utilizzando il tetto della macchina come tavolino. Altri locali consegnano invece a domicilio i loro famosi cocktail  e stuzzichini per un aperitivo da consumarsi come come al bar, ma nel rispetto delle regole rigorosamente dentro le mura domestiche.

Anche i ristoratori e le pizzerie si sono organizzati con menù da asporto o per  la consegna a domicilio. Si sono forniti di packaging, fortunatamente a volte riciclabili, per poter proseguire con il loro lavoro. Le enoteche  servono bevande da asporto o consegnano a domicilio le loro bottiglie di vino.

Si ha la sensazione che almeno non ci si debba fermare del tutto, che sia un modo per andare avanti e non dover chiudere la propria attività. Ovviamente sono agevolati i locali a conduzione familiare perché con questa nuova tipologia di lavoro è anche difficile coprire in generale i costi di esercizio.

Ognuno deve “fare il suo” per superare questo momento di restrizioni, sia i gestori che gli avventori, sostenendosi a vicenda.

Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it