Tra le persone detenute per le proteste che si svolgono da settembre a seguito della morte in carcere di Masha Amini, arrestata per aver indossato il velo in modo scorretto, vi sarebbero anche “spie” legate alla Cia.
Lo ha reso noto il vice Comandante della Guardia rivoluzionaria iraniana, Ali Fadavi, affermando, senza fornire un numero preciso di detenuti che i sospetti “sono collegati ai servizi di intelligence e spionaggio degli Stati Uniti”.