Doveva essere una normalissima lezione a distanza, una delle tante che gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Urbino erano soliti a svolgere in questi mesi di pandemia. Il professore ha annuciato ai ragazzi che la lezione sarebbe finita con la proiezione di un video.
Ma quello che è successo dopo è stato totalmente inaspettato. Il professore, dopo aver dato inizio al video e pensando di avere la camera spenta ha iniziato un atto sessuale in diretta davanti a tutti gli studenti.
Luca Cesari, il direttore dell’Accademia, ha dichiarato “Un professore amato, ma il fatto è grave“. Il tutto è accaduto prima di Natale e trapelata solo oggi tramite le pagine del Resto del Carlino.
Dopo lo stupore degli studenti, il fatto grave ha fatto il giro dell’ateneo e il docente è stato convocato dal direttore dell’Accademia Cesari.
Immediate le dimissioni del professore e una lettera di scuse a cuore aperto a tutti gli studenti che hanno “dovuto” assistere all’atto sessuale.
La reazione del direttore dell’Accademia di Belle Arti
Il direttore Cesari ha anche dichiarato: “Premesso che è un professore ottimo, anche molto seguito, vorrei dire amato, certamente rispettato dagli studenti, quel che è accaduto durante una sua lezione rappresenta un episodio molto grave nel contesto. Ossia nell’ambito in cui ha avuto luogo e la reazione della direzione, non poteva essere diversa da quella che è stata. Da un lato abbiamo subito incontrato gli studenti per ascoltare, al riguardo, i loro sentimenti molto combattuti, per nulla elaborati. Di seguito abbiamo convocato il professore il quale ha perfettamente compreso la posizione degli allievi e della Istituzione, rassegnando spontaneamente e consapevolmente le dimissioni. Nel far ciò ha desiderato rivolgere agli studenti una lettera particolarmente sentita di saluto e di congedo. La stima e l’amicizia che personalmente nutro per lui non è mutata di un punto. Ma la sua vita e la vita artistica, didattica, culturale dell’Accademia di Urbino devono essere ben distinte. Si tratta di una perdita dolorosa per noi, per i colleghi, per chi frequenta i suoi corsi“.