Alberto Garutti: addio all’artista dell’arte pubblica

La morte dell’artista Alberto Garutti ha lasciato un vuoto nel mondo dell’arte contemporanea e della cultura in generale. Garutti, nato a Galbiate nel 1948, aveva raggiunto una fama internazionale grazie alle sue opere d’arte che spaziavano tra installazioni, performance, video e sculture.

Le sue opere si caratterizzavano per la capacità di coinvolgere il pubblico e di lottare contro l’indifferenza che spesso pervade la società contemporanea. Garutti, infatti, si considerava un “artista pubblico” e preconizzava l’idea che l’arte debba essere accessibile a tutti, non solo ai pochi che possono permettersi di visitare le grandi mostre d’arte.

Tra le opere più famose di Garutti, ricordiamo “Il metro quadrato di terra della mia casa”, presentata nel 1992 alla Biennale di Venezia e poi esposta in giro per l’Italia e all’estero. Si trattava di una porzione di terra prelevata dalla casa del padre dell’artista, che diventava un’opera d’arte da osservare e da toccare.

Garutti ha sempre avuto una visione critica della realtà circostante e ha usato l’arte come strumento per metterla in discussione. La sua morte lascia un vuoto nella comunità artistica e nella cultura in generale, ma le sue opere continueranno ad essere presenti come una testimonianza dell’impegno di un artista che ha cercato di far sentire la sua voce in un mondo spesso assordante.

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