Alessandro Di Battista: sempre più vicino il suo nuovo partito

È da un pò che le idee politiche di Alessandro Di Battista si discostano da quelle del Movimento 5 Stelle. Ora più che mai da quanto si è fatto sapere dopo la nuova apertura a Renzi da parte del direttivo. 

Tornare a sedersi con Renzi significa commettere un grande errore politico e direi storico. Significa rimettersi nelle mani di un accoltellatore professionista che, sentendosi addirittura più potente di prima, aumenterà il numero di coltellate. Ed ogni coltellata sarà un veto, un ostacolo al programma del Movimento e un tentativo di indirizzare i fondi del recovery verso le lobbies che da sempre rappresenta. L’ho sempre pensato e lo penso anche adesso. Se il Movimento dovesse tornare alla linea precedente io ci sono. Altrimenti arrivederci e grazie”. Queste le parole di Di Battista che si deve esser sentito abbandonato da quelli che prima riteneva “compagni di un bene comune” ma che forse hanno capito un po’ di più la politica e sono passati al lato oscuro della forza. 

Le persone più vicine al “Dibba” lo vedono pronto a creare una nuova corrente; quelli di coloro che credono ancora alle idee e i valori iniziali del M5S. Valori e ideali che secondo Di Battista ora stanno venendo meno. Con lui ci sarebbero un compatto gruppo di fedelissimi e soprattutto Davide Casaleggio, figlio del cofondatore Gianroberto e da tempo in rotta con i vertici del Movimento, da Vito Crimi a Luigi Di Maio.

Chi andrebbe dietro Alessandro Di Battista

I nomi di coloro che dovrebbero seguire Alessandro Di Battista nel caso dovesse abbandonare il Movimento si trovano sia nella Camera che nel Senato. Prima fra tutte la senatrice Barbara Lezzi pronta anche a chiedere il voto sulla famosa piattaforma pentastellata Rousseau per legittimare quello che definisce un “repentino cambio di linea” del M5S. Sempre dal Senato si unirebbero a Di Battista Luisa Angrisani, Bianca Laura Granato ed Elio Lannutti. Dalla Camera i nomi pronti all’abbandono sarebbero Raphael Raduzzi, Alvise Maniero, Davide Zanichelli, Francesco Forciniti, Francesco Berti e Vittoria Baldino

I vertici del M5S ancora non hanno risposto alle “minacce” di Alessandro Di Battista e nemmeno si sono aperti ad un dialogo per ricucire gli strappi.

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