Arriva la variante Lambda ma il vaccino sembrerebbe essere efficace

In circolazione c’è una nuova variante di coronavirus, si tratta della variante Lambda. Segnalata per la prima volta in Perù e ora diffusa in tutto il mondo. La variante preoccupa gli scienziati, perché contiene un  mix insolito di mutazioni. Secondo un report dell’Oms, nei mesi di maggio e giugno ha rappresentato l’82% dei casi in Perù, il Paese che ha il più alto tasso di mortalità al mondo. Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità è una cosiddetta “variante di interesse”ma per fortuna sembrerebbe che i vaccini si siano dimostrati efficaci nel contrastarla. La variante Lambda contiene sette mutazioni nella proteina spike, utilizzata dal virus per infettare le cellule umane.

Un team della Grossman School of Medicine della New York University ha condotto diversi studi e sostiene che pure il cocktail di anticorpi monoclonali REGN-COV2 di Regeneron dovrebbe essere efficace contro C.37. Gli studiosi, guidati dal dottor Nathaniel Landau scrivono: “I risultati suggeriscono che i vaccini attualmente in uso sono protettivi contro la variante Lambda e che la terapia con anticorpi monoclonali è efficace”.

Il dottor Landau sostiene: “La proteina spike della variante Lambda, per esempio, contiene nuove mutazioni che possono contribuire alla sua maggiore trasmissibilità e il timore era che potesse verificarsi una riduzione significativa della protezione fornita dai vaccini attuali”.

Gli studiosi sostengono che anche se la proteina spike della variante Lambda ha mostrato una resistenza parziale alla neutralizzazione da parte degli anticorpi sviluppati grazie al vaccino, è improbabile che si verifichi una perdita significativa di protezione contro l’infezione.

Landau e colleghi avvertono che non si può escludere la possibilità che emergano nuove varianti più resistenti ai vaccini attuali e dicono che per questo è fondamentale proseguire con la campagna vaccinale e raggiungere l’immunità di gregge il prima possibile, proprio per ridurre la diffusione del virus e rallentare l’emergere di nuove varianti pericolose.


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