Assenza di turisti: la natura si riprende i suoi spazi e si ripopola

L’assenza di turisti, di negativo ha provocato sicuramente perdite economiche importanti nel settore ma ha anche portato vantaggi enormi per il mondo della fauna e della flora. Infatti in diverse zone del mondo si sono registrate significative riduzioni delle emissioni di carbonio e si è notato un ripopolamento.

Molte specie che di solito restano nascoste perché disturbate dalla presenza dei turisti, sono uscite allo scoperto.

In Thailandia le tartarughe liuto, una specie a rischio di estinzione, sono tornate a deporre uova sulla spiaggia di Phuket. Spiaggia che generalmente viene invasa dai visitatori. La Dermochelys coriacea che è la tartaruga più grande del mondo infatti preferisce nidificare in isolamento.

Le balene di varie aree del mondo, grazie alla riduzione del traffico marino e la conseguente diminuzione del rumore, sono riuscite a comunicare tra loro in modo più efficiente. I biologi marini quest’anno hanno registrato canti delle balene mai ascoltati prima. Questi suoni probabilmente in passato venivano coperti dal frastuono delle navi.

Nelle acque del Kenya, si è registrato un incremento delle stelle marine, generalmente vittime di turisti che le estraggono dall’acqua per scattarsi selfie. Tirandole fuori dall’acqua se ne provoca la morte in pochi minuti.

Sono aumentate anche le popolazioni di molte specie di pesci. Come ad esempio il pesce pagliaccio, il pesce imperatore e il velenosissimo pesce pietra.

L’assenza di turisti non durerà per sempre

La natura sa riprendersi rapidamente dai continui danni inflitti dagli esseri umani. Questo ovviamente non significa che dobbiamo smettere di viaggiare, ma che dobbiamo iniziare a farlo in modo responsabile e soprattutto avendo rispetto e cura per l’ambiente e per gli animali che abitano il Pianeta.

Bisognerà valutare di cambiare il nostro modo di viaggiare. Ad esempio, potremmo optare vacanze sostenibili e, anziché effettuare molti viaggi brevi durante l’anno, organizzarci per lunghi soggiorni occasionali. Questo farebbe in modo di ridurre le emissioni legate agli spostamenti e ci consentirebbe di conoscere davvero il luogo che decidiamo di visitare.

Entrare in contatto con il paese che ci ospita, dovrebbe incentivarci a preservarne la natura.

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