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BCE, aumento tassi interesse: conseguenze non solo per i mutui

Quali saranno le conseguenze del nuovo aumento dei tassi di interesse deciso oggi dalla BCE? Il primo rimando è stato ai mutui, quelli con tasso variabile: crescerà la rata. Tuttavia, non saranno risparmiati nemmeno quelli a tasso fisso. Ma, a scalare, questa impennata di 25 punti base al 3,75% interesserà anche il costo del denaro e quindi l’inflazione con effetti sull’intero sistema economico.


Il meccanismo attivato è: rialzo dei tassi di interesse, rallentamento della domanda, calo dei prezzi. Anche se di fatto, in economia, quando la domanda rallenta la crescita cala. Su questa scelta si pongono grandi domande gli economisti europei e non solo. Questioni a cui, oggi, ha risposto anche la Presidente della BCE, Christine Legarde, che sembra navigare sì ma a vista.

Sul fronte dei tassi “negli ultimi 9 mesi abbiamo fatto molta strada e continuiamo questo processo, non siamo ancora arrivati” alla destinazione, “non pensiamo a una pausa ma sull’esatto livello” dei prossimi aumenti è ancora presto per parlarne. E chiarisce: “non ho un numero magico” su quale sia il livello sufficientemente restrittivo, “c’è stata una varietà di opinioni: alcuni erano favorevoli a un aumento da 50 punti, altri a uno da 25. Nessuno invece ha proposto lo zero”. In questo processo, ha evidenziato, “non conta la destinazione ma il viaggio”.

Il cittadino medio intanto coglie in massima parte l’allarme sul proprio mutuo, in Italia in particolar mado dove la proprieta immobiliare è molto diffusa. Si stimano 20 euro di aumento sulle rate dei contratti variabili e un aggravio fino a 3.540 euro in totale, dal 2021.

Ma è tutto da vedere: l’equazione tassi, inflazione deve fare molti giri prima di approdare nell’economia reale. Non si può escludere nemmeno la recessione per l’aumento del costo del denaro. Nel quadro generale poi ricordiamo le crisi bancaria di questo momento, con la Credit Suisse in testa. La partita è aperta, l’incertezza non poca.

(foto di Pixabay)

 

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