Questa mattina, i Carabinieri del N.A.S. di Cagliari, a seguito di indagini condotte dalla locale Procura della Repubblica e supportati dai militari del Comando Provinciale Carabinieri e dal Nucleo Carabinieri Cinofili, hanno dato esecuzione di applicazione di misure coercitive personali, di cui una con custodia in carcere e quattro arresti domiciliari.
L’accusa è di traffico di sostanze dopanti e anabolizzanti, anche a effetto stupefacente. Le prime indagini hanno avuto inizio due anni fa dopo un esposto presentato da un genitore preoccupato per la salute del figlio, atleta di bodybuilding che faceva comunemente uso dei farmaci anabolizzanti.
Pertanto la Procura della Repubblica ha ipotizzato i reati di: traffico clandestino di farmaci ad azione anabolizzante e stupefacente al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti, ricettazione ed esercizio abusivo della professione, denunciando inoltre a vario titolo altri 10 soggetti.
Attualmente sono 15 le persone indagate per commercio delle suddette sostanze, per esercizio di professione medica senza possederne il titolo e per aver prescritto programmi alimentari e terapie mediche a diversi atleti. Qualche mese fa, sono stati sequestrati durante l’attività investigativa: 1000 compresse, 75 fiale, numerose siringhe monouso da infusione, 16 dispositivi mobili elettronici, 1 pistola semiautomatica a salve modificata, illegalmente detenuta.
Le sostanze dopanti venivano vendute nella provincia di Cagliari dopo essere state importate in Italia ed erano destinate a venditori e atleti, che ne facevano uso per migliorare le prestazioni durante le gare agonistiche. Tra le denunce, emerge anche quella di un genitore che si appropriava di un farmaco particolarmente costoso e ricercato tra i bodybuilders, togliendolo dalla terapia destinata al figlio minorenne e cedendolo per la vendita.