Caporalato: 10 fermi a Piombino. Lavoratori a meno di un euro l’ora

Fermati 10 soggetti di nazionalità pakistana per caporalato a Piombino.

Agivamo in 3 distinti gruppi. Reclutavano i lavatori al Centro di Accoglienza Straordinaria “Le Caravelle” di Riotorto (LI). Qui 67 ospiti richiedenti status di protezione internazionale di rifugiati ovvero di beneficiari di protezione sussidiaria o umanitaria, di nazionalità pakistana e bengalese, in grave stato di bisogno. Poi lo sfuttamento.

Le violazioni, oltre che sull’igiene, riguardano l’orario di lavoro. I lavoratori, infatti, svolgevano turni anche di oltre 10 ore giornaliere, senza riposi e senza ferie. Sproporzionata anche la paga e senza versamento di contributi previdenziali ed assistenziali. Inoltre, , sui riposi e sulle ferie.

La paga oraria in un caso pari a meno di un euro l’ora

In particolare è stato accertato: il mancato rispetto dell’orario giornaliero, stabilito in 6,30 ore giornaliere; il non rispetto delle pause dal lavoro; il non rispetto dei parametri minimi di retribuzione oraria previsti dai Contratti Provinciali del Lavoro per gli operai agricoli della Provincia di Grosseto, accertando che la contribuzione oraria poteva variare tra i 3 e i 9 euro circa all’ora ed in un caso addirittura all’importo di 0.97 euro all’ora; la costante violazione delle norme in materia di sicurezza ed igiene sui luoghi di lavoro; ritardi nei pagamenti degli stipendi anche oltre 3 mesi, nonostante lo stato di bisogno delle famiglie dei lavoratori e in alcuni casi è emerso addirittura il mancato pagamento dei lavoratori per l’attività svolta.

45mila euro di contributi non versati: sequestro per le 6 ditte

Ancora, accertato il mancato versamento di oneri previdenziali ed assistenziali per un importo complessivo di oltre 45mila euro, con duplice danno per i lavoratori e per lo Stato (per il recupero di tali somme illegittimamente non versate, è stato disposto il sequestro preventivo a carico dei 6 titolari delle ditte coinvolte); il grave stato di bisogno dei lavoratori impiegati, che li ha indotti ad accettare qualsiasi condizione lavorativa che potesse consentire loro una prospettiva di guadagno per supportare le famiglie nei rispettivi Paesi d’origine, e gli indici di sfruttamento; la mancata garanzia ai lavoratori di poter espletare le proprie funzioni fisiologiche.

(foto da Carabinieri)

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