tragedia familiare

Caporali sfruttatori: 15 arresti fra Cosenza, Crotone e Matera

Ancora sfruttamento dei lavoratori agricoli al Sud Italia. Questa volta però sono finiti in manette in 15 con l’accusa di “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro”, “minacce” ed “estorsione”. L’accaduto riguarda le zone di Cosenza, Matera e Crotone.

Ad eseguire l’ordinanza, questa mattina, i militari del Reparto Territoriale di Corigliano-Rossano, insieme al Comando dei Carabinieri per la Tutela del Lavoro di Cosenza, Crotone, Catanzaro e Matera e dei Comandi Provinciali di Crotone e Matera. La misura è stata emessa dal GIP del Tribunale di Castrovillari, su richiesta di questa Procura della Repubblica.

15 arresti a seguito di 3 anni di indagine

Dei 15, 6 sono stati sottoposti a custodia in carcere e 9 agli arresti domiciliari. Disposto anche il sequestro dei beni e delle quote aziendali di 10 imprese nel settore agricolo. In particolare, 4 persone giuridiche e 6 imprese individuali.

L’inchiesta è scaturita da una complessa attività di indagine avviata dalla Stazione dei Carabinieri di Mirto Crosia (CS). Ha permesso di individuare l’impiego di lavoratori in condizioni illecite da parte di diverse aziende in Calabria, in Basilicata, mediante l’attività di reclutamento da parte dei cosiddetti caporali. 

L’indagine è riferita ad un periodo che va al 2018 al 2021. Ha permesso di accertare il ricorso reiterato a minacce anche di morte e violenza finalizzate a far accettare alle vittime retribuzioni difformi alla prestazione. Si tratta di paghe dai 15 ai 30 euro a fronte di oltre 12 ore di lavoro nei campi. I caporali rispondevano alle lamentale prospettando alle vittime il licenziamento.

Inoltre, è stato possibile provare le violazioni in materia di igiene e sicurezza sui posti del lavoro. Mai i lavoratori sono stati posti a visita medica, neanche in caso di infortunio. Stesso vale in merito a orario di lavoro e riposi. Addirittura in un caso viene negata l’assistenza ad un lavoratore vittima di uno stiramento alla gamba per aver caricato 630 cassette di pomodori.

Gli arrestati sono stati tradotti nella Casa Circondariale di Castrovillari, alcuni posti agli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni. “L’operazione condotta ha inteso porre un serio e determinato contrasto ad ogni forma di sfruttamento di essere umani, sfruttamento realizzato talvolta da insospettabili soggetti operanti nel settore imprenditoriale”, si legge nella nota della Procura.

 

 

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