“Fuori dal letto? Nessuno è perfetto”. Chi non ricorda la celebre frase del film ‘Chiedimi se sono felice’ di Aldo, Giovanni e Giacomo? La scena è questa: spesa al supermercato per una cena di coppie combinate e Aldo insegna a Giacomo le teorie dell’amore attraverso uno dei più celebri brani degli anni ’90: Teorema di Marco Ferradini. “Fuori dal letto nessuna pietà”. Questa la frase originale. La risposta di Giacomo, invece – “nessuno è perfetto” -, ha fatto di lui un uomo non pronto per la cena di coppia.
La cena combinata, ormai, è divenuta una realtà sempre più lontana, sostituita da un – senza dubbio – potente strumento di conoscenza rapida, prevalentemente indolore e velatamente pericoloso: il sito di incontri. Difficile fornire un numero esatto di tali siti. Ci sono i generici, quelli specializzati per gruppi demografici o interessi, per arrivare alle più moderne app. Le più famose: Tinder, Bumble, Match o Dating di Facebook.
Perché conoscersi in chat? Le risposte del web
Sul sito FEM (Forum al Femminile), si trovano risposte abbastanza esaustive in grado di soddisfare la nostra richiesta: Qual è la tua esperienza con i siti di incontri?
“Ho conosciuto alcuni uomini simpatici e bravi amanti. Quasi tutti impegnati, sposati, con figli ma che si dichiarano single”
“Ho iniziato a usare le chat perché passavo tutto il tempo a studiare all’uni. Non sono bella, ma neanche brutta, non sono simpatica ma nemmeno acida… ho voluto provare. Ho incontrato un ragazzo che non mi ispirava dalle foto. Ma nonostante le diversità ci siamo piaciuti un sacco…”
“Io mi sono chiesta: ma se il tuo gruppo è fatto di 4 ragazze che a loro volta non hanno altri amici, se usciamo sempre noi e noi, ovunque tu vada la storia sarà sempre la stessa. Cioè puoi andare dove ti pare, ma non conoscerai mani nessuno”.
E poi, i bugiardi da chat
Se da una parte ci sono i ben intenzionati disposti a raccontarsi con la più estrema sincerità, dall’altra c’è chi pensa di non piacere e “trucca” il proprio profilo per apparire più interessante. Secondo una statistica di Altroconsumo pubblicata qualche anno fa, 4 utenti su 10 ammettono che le informazioni fornite non sono del tutto esatte. Ma a rivelarlo può essere solo il momento dell’incontro. Altezze alterate, addominali inesistenti, capelli ritoccati e leoni da tastiera trasformati in topolini timidi. La chat da la possibilità a chi non si piace di mostrarsi per quello che non è, ma che vorrebbe essere.
Le chat di incontri offrono un modo conveniente per incontrare persone nuove, specialmente se la vita quotidiana o le circostanze personali rendono difficile conoscerle in modo tradizionale. Permettono, oltretutto, di selezionarle in base ai propri interessi, valori e obiettivi. Un vero e proprio mercatino, o quello che un tempo veniva descritto come un ‘mettersi su piazza’. C’è anche un fattore che si tende a sottovalutare facendo un uso smodato delle chat: il pericolo.
Secondo una recente ricerca di YouGov sono molteplici i rischi in sui si può incappare chattando: più del 50% delle donne ha ammesso di aver ricevuto materiale sessuale esplicito, il 45% di essere stata oggetto di messaggi aggressivi (insulti o minacce) per arrivare poi alla FOBO (Fear of better options), ossia la paura che ci siano migliori opzioni. Si tratta di una conseguenza di quelle chat che ti permettono di scorrere velocemente i profili individuando i preferiti attraverso una reazione. Comunemente detto “fare match”. La ricerca disperata e l’indecisione sfociano in un forte senso di insoddisfazione e frustrazione.
Si è persa, dunque, la poesia dello scegliersi per un sorriso fugace, uno sguardo di troppo, un profumo giusto o una camminata sinuosa. Oggi non ci si trova più, oggi si fa solo match.