Dopo il giro di consultazioni, le forze politiche si sono riunite per lavorare unanimemente sul programma. Una giornata che ha trovato, come del resto sempre, delle difficoltà. Tra i primi ostacoli c’è l’accordo sui temi, seguito subito dalla domanda che in questi giorni sta scatenando il caos: i nomi del nuovo esecutivo.Come è già noto, Matteo Renzi con Italia Viva non ha intenzione di sostenere Giuseppe Conte. Motivo per cui rimandano il documento. La manovra renziana sta facendo sorgere dei dubbi su M5s, Pd e Leu. Renzi potrebbe decidere in ultimo momento di mettere il veto su Conte. Altro problema che si va ad aggiungere a quelli già esistenti è che Roberto Fico, su delega del Capo dello Stato Sergio Mattarella, domani pomeriggio deve per forza avere un nome. Domani il nuovo tavolo di lavoro si aprirà alle 9 ma alle 13 deve necessariamente concludersi.
Crisi di Governo prima giornata al tavolo
La giornata è partita con il Presidente Roberto Fico che ha presieduto i lavori, poi dopo circa un’ora e mezza ha lasciato la sala. Matteo Renzi ha mostrato una certa speranza nel riuscire ad avere un Governo entro questa settimana. Speranza, ma anche necessità. Il blocco a quanto pare sembra essere solo di Matteo Renzi sul discorso di ritornare al Governo Conte, ma in compenso Nicola Zingaretti è certo di non voler abbandonare questa idea. Incrociando le dita che Renzi non faccia scherzi.
Tra gli argomenti, è giunto il momento di affrontare uno dei più ostici: si tratta del Mes. Italia Viva, sostenitrice del fondo, si accontenterebbe anche di un ricorso in maniera “parziale”. Ma cosa ne pensa il M5s? Inaccettabile! Colpo di scena invece del Pd, che non l’ha “buttato” del tutto, ma ha chiesto comunque più fondi da destinare alla sanità.
Altro tema trattato: il reddito di cittadinanza. Questa volta c’è il sì degli ideatori, il M5s e il secco no di Renzi, o comunque che venga rivisto. I pentastellati hanno tentato una richiesta, quella della riforma degli ammortizzatori sociali destinati a tutti. In aggiunta, l’introduzione di un salario minimo “per professionisti e lavoratori autonomi“. Ultimo tempo, il Recovery Plan.
Chi era presente al tavolo? I capigruppo M5s Crippa e Licheri, i dem Delrio e Marcucci, Boschi e Faraone per Italia Viva, Leu con De Petris e Fornaro, Fantetti e Buccarella per gli Europeisti, Autonomie con Laniece e Bressa e infine Tabacci e Tasso per il Centro democratica.
Domani, si riuniranno nuovamente alle ore 9.00
Crisi di Governo prima giornata al tavolo
La giornata è partita con il Presidente Roberto Fico che ha presieduto i lavori, poi dopo circa un’ora e mezza ha lasciato la sala. Matteo Renzi ha mostrato una certa speranza nel riuscire ad avere un Governo entro questa settimana. Speranza, ma anche necessità. Il blocco a quanto pare sembra essere solo di Matteo Renzi sul discorso di ritornare al Governo Conte, ma in compenso Nicola Zingaretti è certo di non voler abbandonare questa idea. Incrociando le dita che Renzi non faccia scherzi.
Tra gli argomenti, è giunto il momento di affrontare uno dei più ostici: si tratta del Mes. Italia Viva, sostenitrice del fondo, si accontenterebbe anche di un ricorso in maniera “parziale”. Ma cosa ne pensa il M5s? Inaccettabile! Colpo di scena invece del Pd, che non l’ha “buttato” del tutto, ma ha chiesto comunque più fondi da destinare alla sanità.
Altro tema trattato: il reddito di cittadinanza. Questa volta c’è il sì degli ideatori, il M5s e il secco no di Renzi, o comunque che venga rivisto. I pentastellati hanno tentato una richiesta, quella della riforma degli ammortizzatori sociali destinati a tutti. In aggiunta, l’introduzione di un salario minimo “per professionisti e lavoratori autonomi“. Ultimo tempo, il Recovery Plan.
Chi era presente al tavolo? I capigruppo M5s Crippa e Licheri, i dem Delrio e Marcucci, Boschi e Faraone per Italia Viva, Leu con De Petris e Fornaro, Fantetti e Buccarella per gli Europeisti, Autonomie con Laniece e Bressa e infine Tabacci e Tasso per il Centro democratica.
Domani, si riuniranno nuovamente alle ore 9.00