Dall’andamento del venture capital un messaggio positivo per l’economia

La scorsa settimana sono stati resi noti alcuni dati, sia su base mondiale, che nazionale, relativi all’andamento del venture capital in questa prima parte del 2021. Come noto, il venture capital è una tecnica finanziaria, che normalmente prevede l’apporto di capitale rischio da parte di un fondo di investimento per finanziare l’avvio, o la crescita di un’attività in settori economici ad alto potenziale di sviluppo, a elevato grado di innovazione, quindi decisamente attraenti, ma altrettanto rischiosi.

Scorrendo i dati forniti dall’ultimo Report di Cb Insights, si ha la conferma che il trend di crescita, già registrato nel terzo trimestre del 2020, è proseguito e si è rafforzato quest’anno, come, ad esempio, dimostrano le 136 start up, che, tra aprile e giugno, hanno superato il valore di un miliardo di dollari  ( erano state 128 nell’intero 2020) .

Altro dato significativo è il ritorno degli Stati Uniti con 70 miliardi di dollari  al primo posto nella classifica delle operazioni di venture capital compiute nel secondo trimestre, con la zona della Silicon Valley in particolare evidenza; mentre si registra un rallentamento dell’altro gigante economico mondiale, la Cina, sia per quanto riguarda gli affari realizzati, che il funding acquisito.

Quanto all’Europa il trend di crescita del 2020 sicuramente si conferma anche quest’anno, ma a tassi più contenuti di quelli registrati oltre Atlantico. In dettaglio, nei primi sei mesi del 2021 si sono realizzate 3470 operazioni, contro le oltre 5700 dello scorso anno, con un incremento del valore a quasi 51 miliardi di dollari (poco più di 39 nell’intero 2020).

Uno sguardo, infine, all’Italia, avvalendosi dei dati raccolti dall’Osservatorio Venture Capital Monitor-VEM, attivo presso la LIUC Business School e realizzato con il contributo di altre qualificate Istituzioni. Nel primo semestre del 2021 sono state 112 le operazioni di venture capital realizzate (il 49% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, caratterizzato da un blocco delle attività economiche) con un investimento proveniente da operatori italiani ed esteri che sfiora i 400 milioni. E’ interessante notare anche la crescita dell’ammontare investito in realtà estere, create da imprenditori italiani, per un ammontare poco al di sotto dei 380 milioni.

Sono cifre, che, a livello, sia mondiale, sia nazionale, certificano, sotto la particolare prospettiva del venture capital, una ripresa dell’attività economica che, iniziata un anno fa, si è andata generalmente rafforzando (salvo qualche eccezione eccellente, come la già ricordata Cina). E soprattutto danno la misura del ritrovato spirito di imprenditorialità a sostegno di iniziative, particolarmente innovative, associate a un livello di rischiosità non trascurabile.

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