La terza serata del Festival vede come co-conduttrice Drusilla Foer.E sarà la prima volta per en travesti .
Pittrice,cantante,attrice, star del web conosciutissima e seguitissima sui social, infatti sia il suo profilo Instagram che quello Facebook ,contano oltre 200mila followers ,e della televisione, nasce come l’ alter ego di Gianluca Gori (per l’anagrafe).
Il nome d’arte Drusilla deriva da quello del battello che ospitò una notte di passione dei suoi nonni.
Della sua età non vogliamo parlare perché, come dice lei: “Dire che ho 64 anni, se quel giorno mi sento una figa di 20, mi sembra una bischerata. La verità? Ho tra i 40 e i 70 anni”.
Di lei, invece, sappiamo che è toscana e viene definita come una “nobildonna”, forse per l’aura signorile che emana, ma, ha scritto nel suo libro autobiografico ,“Tu non conosci la vergogna”: La stampa adora definirmi una nobildonna. Non lo sono affatto. Provengo certamente da una famiglia privilegiata, ma ho ricevuto un’educazione anti borghese che tende all’essere liberi”. Attualmente vedova del secondo marito Hervé Foer – discendente della ricca famiglia Dufur – precedentemente era sposata ad un texano che ha tradito perché definito “orrendo”.
La carriera di Drusilla
Il suo esordio sul piccolo schermo risale al 2012, nel programma di Serena Dandini “The show must go off” su La7. Poi il debutto al cinema con Ferzan Ozpetek in “Magnifica presenza” e, Claudio Norza, che l’ha voluta in “Sempre più bello.”
Tanta televosione nel curriculum di Drusilla, con programmi come Strafactor, Matrix Chiambretti e CR4 – La repubblica delle donne. Recentemente è stata ospite fissa a Ciao Maschio con Nunzia De Girolamo. Ma soprattutto tanto teatro, con i suoi due spettacoli: Eleganzissima e Venere nemica, frequentemente sold out .
Il suo impegno nel sociale
Sostenitrice dell’artigianalità italiana, ha anticipato che come co-conduttrice indosserà delle creazioni di una sarta fiorentina e altri vestiti che già possiede, sottolineando che l’economia italiana deve ripartire dal basso, dai piccoli atelier e che è giusto anche indossare abiti già visti. Per questo ha rifiutato le offerte di alcuni brand importanti.
Drusilla ,inoltre,è un’attivista e combatte per la protezione dei diritti legali della comunità LGBT.
La sua presenza a Sanremo è, quindi, un evento importante ,simbolo della necessità di un cambiamento culturale concreto e di una politica che si muova sempre di più verso la gender inclusion. L’artista, inoltre, affronta questo tema in maniera leggera facendo sorridere al contempo riflettere ed è proprio questa ventata di aria fresca che caratterizza la nuova edizione del Festival.