Editoriale di Ercole Pietro Pellicanò: “in onore di Silvio Berlusconi”

“L’uscita di scena di una persona, come Silvio Berlusconi, attiva immediatamente, con il dolore per la dipartita, riflessioni sulla sua storia, sul suo impegno imprenditoriale, sulla cronaca. E’ stato un indiscusso protagonista della nostra epoca, influenzando, pur con tutte
le valutazioni che si vogliano fare, la società ed il nostro modo di essere, di uomini liberi, democratici, europei, con la mente proiettata oltre i confini. Da imprenditore ha dimostrato che, se si crede fermante in un progetto, bisogna inseguirlo con determinazione, vedi oggi i risultati di Mediaset, di Mediolanum ed altro”.
“Il Paese è stato riconoscente, attribuendogli, con decreto del Presidente della Repubblica, il titolo di Cavaliere del Lavoro, titolo che gli è sempre appartenuto, malgrado che la più riduttiva e vigliacca vulgata ha tentato di orientare l’opinione pubblica in senso contrario.
L’uomo è stato ammirevole, e grande combattente, essendo riuscito a schivare i colpi di maglio che arrivavano, giustificati e non, da ogni dove, come dalla magistratura, da presunti amici e nemici di partito, da complesse situazioni familiari, da stucchevoli, ipocriti e irriconoscenti incensatori. Ha saputo assorbire tutto e riproporsi al momento giusto, con rinnovata vigoria, onorando la sua tempra di leader”.
“Anche in questi ultimi giorni, il suo pensiero è andato al futuro del partito e del Paese. E faceva progetti, anche se il suo stato di salute consigliava prudenza. Sono certo che, malgrado ben note intemperanze, perdonate ormai dalla società, la Storia gli renderà merito”.

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