Eni e Shell: su caso Nigeria tutti assolti nel processo per corruzione

Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, è stato assolto dal Tribunale di Milano nel processo per corruzione internazionale con al centro l’acquisizione dei diritti di esplorazione del blocco petrolifero Opl245 in Nigeria. Tutti assolti dall’accusa di corruzione internazionale nel processo sulla presunta tangente da 1,092 miliardi di dollari.

Tutti assolti perché il fatto non sussiste. Fra gli imputati l’Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi, il suo predecessore Paolo Scaroni, l’ex Ministro del Petrolio della Nigeria, Dan Etete, oltre a quattro ex manager di Shell, ex dirigenti di Eni e alcuni intermediari.

Fra questi Roberto Casula, ex Capo Divisione Esplorazioni di Eni, Vincenzo Armanna, ex Vicepresidente di Eni Nigeria, Ciro Antonio Pagano, all’epoca dei fatti Managing Director di Nae, Emeka Obi, avvocato che avrebbe fatto da intermediario nell’operazione, e Luigi Bisignani, anch’egli considerato mediatore.


L’Ente, in una nota, esprime la “propria soddisfazione per la sentenza di assoluzione con formula piena, perché il fatto non sussiste, pronunciata oggi dal Tribunale di Milano in merito al processo Nigeria-Opl245. La decisione del Tribunale ha finalmente stabilito, dopo quasi tre anni di dibattimento, che la società, l’Amministratore Delegato, Claudio Descalzi e il management coinvolto nel procedimento hanno mantenuto una condotta assolutamente lecita e corretta”.

“Siamo molto contenti. La centralità del dibattimento in questo caso si è riconfermata” ha detto poi Enrico de Castiglione, legale dell’ex Amministratore Delegato di Eni, Paolo Scaroni. “La tesi della pubblica accusa è stata verificata in un dibattimento che è durato tre anni ed evidentemente è stata ritenuta non fondata, cosa che noi abbiamo sempre ritenuto. Scaroni è sempre stato assolto e sempre con formula piena in tutti i gradi di giudizio. Dodici anni. Sono molto contento e sarà contento anche lui”.

“E’ un esito che garantisce a tutti una giustizia equilibrata. Abbiamo sempre avuto fiducia nei giudici” ha detto Nerio Diodà, legale colosso petrolifero italiano , commentando la sentenza che ha visto assolto il gruppo nell’ambito del processo.

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Redazione

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