Festival di Sanremo: forse un pubblico di soli operatori sanitari

La Rai conferma che il Festival di Sanremo si svolgerà, come precedentemente annunciato, dal 2 al 6 marzo. Al momento si sta lavorando per garantire la presenza del pubblico all’Ariston, come vorrebbe fortemente di Direttore Artistico.

Tuttavia, l’ipotesi di una nave come una ‘bolla‘ per accogliere gli spettatori che ogni sera verrebbero portati a teatro, sembra svanire, mentre per la Sala Stampa l’orientamento sarebbe quello di una drastica riduzione della squadra accreditata: tutti i nodi verranno sciolti da un apposito protocollo che verrà presentato agli organi competenti.

Festival di Sanremo vs Covid

Il “Festival della rinascita”, come Amadeus lo ha definito a più riprese, deve infatti fare i conti con la seconda ondata della pandemia e con le restrizioni anti Covid-19 del nuovo Dpcm, valide fino al 5 marzo ovvero nel pieno della settimana sanremese. Non è un caso che tra i temi del meeting a cui  ha partecipato oggi  lo stesso Direttore Artistico e l’Amministratore Delegato della RAI  Fabrizio Salini, c’è il protocollo sanitario e organizzativo da discutere e valutare.

Per domani, sono previsti sopralluoghi in città, per la definizione di spazi compatibili con le norme anti-contagio ed un incontro con la sede dell’organizzazione dell’evento per valutare tutti gli aspetti legati alla sicurezza. Non è escluso che almeno una parte della popolazione possa essere rappresentata da operatori sanitari, già vaccinati. Sotto forma di omaggio a chi è stato in prima linea nella lotta al virus in questi drammatici mesi.

Per quanto riguarda la presenza della stampa, potranno essere selezionate tra le 70 e le 80 persone accreditate, in rappresentanza dei vari media. In base a criteri da definire.

Le dichiarazioni di Mazza

Ad esprimere preoccupazioni sull’organizzazione del Festival, sono stati oggi i discografici. Enzo Mazza, Ceo di Fimi, ha suggerito la realizzazione di “un evento sostanzialmente televisivo. Limitato alla pura esibizione degli artisti e senza altre attività collaterali che possono fare esplodere i contagi e con un protocollo concordato con il Comitato Tecnico Scientifico e trasmesso a tutti gli operatori”.

Finora – ha continuato Mazza – si è parlato soprattutto del contorno, delle preoccupazioni per ristoranti, commercianti, per il palco in piazza Colombo. Oppure si è parlato del pubblico e della nave come ipotesi per garantirne la sicurezza o dell’organizzazione della sala stampa”.

“Il Festival – continua Mazza – è fatto di tanti elementi. A partire dagli artisti in gara che dagli hotel devono essere portati all’Ariston per le prove e per le esibizioni. Con regole molto precise per ridurre al minimo i rischi. Per quanto riguarda ciò che accade all’esterno, le regole ci sono e sono quelle previste dal nuovo decreto: se i concerti non si possono tenere, se i ristoranti sono chiusi, non capisco di che cosa stiamo parlando. Quelle disposizioni valgono per tutta Italia e quindi anche per Sanremo”.

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