Franco Basaglia, 41 anni fa moriva” il padre “ della legge 180

Non esistono persone normali e non, ma donne e uomini con punti di forza e di debolezza, ed è compito della società fare in modo che ciascuno possa sentirsi libero, nessuno sentirsi solo (Franco Basaglia)

Franco Basaglia muore a soli cinquantasei anni,il 29 agosto 1980, a causa di una neoplasia al cervello. Due anni dopo l’approvazione della legge 13 maggio 1978 n.180 che sancisce il primo passo normativo per la chiusura dei manicomi, risultato di una lotta iniziata negli anni Sessanta, di cui sulla scena nazionale e internazionale lo psichiatra veneziano è simbolo culturale e politico.

Il suo pensiero è alla base di una delle maggiori conquiste democratiche dell’Italia repubblicana e ha fatto del nostro  Paese il primo al mondo ad abolire gli Ospedali psichiatrici.

La legge voleva anche essere un modo per modernizzare l’impostazione clinica dell’assistenza psichiatrica, attraverso lo spostamento extra-ospedaliero della funzionalità del servizio,  instaurando rapporti umani rinnovati con il personale e la società, riconoscendo appieno i diritti e la necessità di una vita di qualità dei pazienti, seguiti e curati anche da strutture territoriali. Questo ha generato la creazione dei Centri di Salute Mentale.Riuscì quindi, a proporre un vero e proprio superamento della logica manicomiale.

Come disse lo stesso Franco Basaglia intervistato da Maurizio Costanzo: “Non è importante tanto il fatto che in futuro ci siano o meno manicomi e cliniche chiuse, è importante che noi adesso abbiamo provato che si può fare diversamente, ora sappiamo che c’è un altro modo di affrontare la questione; anche senza la costrizione.”

Il grande merito  di Franco Basaglia è quello di aver restituito dignità al disagio mentale  ,non considerando il paziente come un oggetto da riparare, da rinchiudere e nascondere ma come una persona da ascoltare e comprendere, da  accogliere ed aiutare .

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