Oggi ricorre la Giornata Internazionale in ricordo delle vittime delle schiavitù e della tratta transatlantica degli schiavi. Istituita, nel 2007, dalle Nazioni Unite, ogni 25 marzo vengono ricordati e onorati tutti coloro che hanno sofferto e sono morti a causa del commercio transatlantico degli schiavi; definito “la peggiore violazione dei diritti umani nella storia”, in cui oltre 400 anni più di 15 milioni di uomini, donne e bambini erano vittime.
La Giornata internazionale della memoria delle vittime della schiavitù mira anche a sensibilizzare sul razzismo e il pregiudizio nella società odierna.
Quest’anno segna il duecentoquattordicesimo anniversario dell’abolizione della tratta degli schiavi transatlantica e il ventesimo anniversario dell’adozione della “Dichiarazione e del programma d’azione di Durban ”. Eppure, le stesse cause che producono gli stessi effetti continuano dopo tutti questi anni. Segnalando che dobbiamo riaffermare i nostri impegni e aumentare i nostri sforzi per porre fine a tutte le forme di schiavitù.
È davvero inaccettabile che la schiavitù continui tutt’oggi intorno a noi.
Perché, in questo nuovo millennio, esiste ancora la schiavitù: il lavoro forzato, il matrimonio forzato, la tratta di esseri umani e il lavoro domestico forzato. E questi ne sono solo alcuni esempi.
In più va aggiunta la violenza razzista e xenofoba. Ma anche gli atti di violenza nei confronti delle comunità religiose e dei gruppi etnici, che molti considerano gesto di scarsa gravità.
Ciò dimostra che ancora la popolazione mondiale non ha appreso appieno la storia. È per questo che, la Giornata Internazionale del ricordo delle vittime della schiavitù e del commercio transatlantico di schiavi, dovrebbe essere utilizzata come un momento di riflessione su come possiamo meglio adempiere al nostro dovere collettivo di tutelare i diritti umani di qualsiasi individuo.