Governo stabile, ma troppo in affanno

Il Governo di Giorgia Meloni continua ad essere in difficoltà per le forti tensioni che si sono sviluppate nell’ambito della stessa maggioranza parlamentare e all’interno del Governo stesso, a cui ovviamente si aggiungono le pressioni delle Opposizioni per alcune inceppi relativi  all’iyer contrastato di provvedimenti per i quali il Governo non ha ottenuto la maggioranza, primo fra tutti quello di qualche giorno fa sul lavoro.

Presentato nella data simbolo del primo maggio, il Decreto lavoro ha rischiato di impantanarsi in Senato per mancanza dei numeri necessari di parlamentari necessari per l’approvazione da parte delle forze di maggioranza in Commissione Bilancio. Sono,  infatti, mancati i voti di Forza Italia e dei Senatori di Az-Iv che, finora si erano astenuti sulle votazioni, realizzando di essere l’ago della bilancia, e votano assieme ai partiti di opposizione.

Per la seconda volta il Governo è andato sotto in Parlamento a causa della mancanza degli esponenti della maggioranza. A questo si aggiunge crescente e precario equilibrio delle forze all’interno dell’Esecutivo, soprattutto sul tema dell’approvazione o meno del MES contro il quale si erge netta la posizione di Matteo Salvini.

Non ritengo che ci sia bisogno di mettersi in mano a Fondi stranieri e a soggetti stranieri – precisa il Vicepremier, durante la campagna elettorale a Venafro per il Molise, e che aggiunge –  anche perché 600.000 italiani nei giorni scorsi hanno sottoscritto i buoni del tesoro per più di 18 miliardi di euro. Quindi io preferisco che le infrastrutture italiane, le scuole italiane vengano costruite chiedendo i soldi agli italiani e così il debito rimane italiano“.

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