Gaza, non cessa la guerra. I Paesi europei cominciano a schierarsi

La guerra tra Israele e Hamas non ha intenzione di cessare, al contrario, si espande giorno dopo giorno facendo crescere il numero di distruzione, ma soprattutto dei morti. Numero che non spaventa di certo il conflitto, poiché  lo Stato ebraico ha dichiarato di voler “andare avanti fino a che sarà necessario”. 

Mentre continuano a giungere senza interruzione i razzi da Gaza, il mondo comincia a prendere le proprie posizioni in merito. Gli Stati Uniti di Joe Biden hanno spedito nella regione l’inviato per il conflitto israelo-palestinese Hady Amr per incontrare le parti: il Presidente americano ha dichiarato che “Israele ha il diritto di difendersi”. 

E’ giunto il momento che anche l’Europa prenda una posizione e fin qui l’unica ad averlo fatto è la Germania. Il Paese tedesco ha infatti condannato gli attacchi con i razzi contro le città israeliane e sostenuto con forza che Israele ha il diritto di difendersi. Il capo della diplomazia Ue Josep Borrell ha dichiarato: “La grave escalation in Israele e nei Territori palestinesi occupati, compreso il forte aumento della violenza dentro e intorno a Gaza deve cessare. L’Europa è sgomenta per il gran numero di morti e feriti civili, compresi i bambini. La priorità deve essere proteggere i civili”.

Guerra a Gaza: Francia, Germania, Italia e Spagna uniti 

I quattro Paesi hanno espresso una dichiarazione congiunta nel quale si legge: “Esortiamo il Governo di Israele a revocare la sua decisione di far avanzare 540 unità di insediamento nell’area Hai Homa E della Cisgiordania occupata e a cessare la politica di espansione degli insediamenti nei Territori palestinesi occupati…Se attuati – gli insediamenti – comprometteranno la possibilità di creare uno Stato palestinese, con Gerusalemme come capitale sia di Israele che di uno Stato palestinese. Chiediamo a entrambe le parti di astenersi da qualsiasi azione unilaterale e riprendere un dialogo credibile e costruttivo, per promuovere gli sforzi finalizzati al raggiungimento della soluzione a due Stati e alla fine del conflitto”.

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