I millenials sono i più propensi all’acquisto di auto ibride

I millennials sono i più propensi ad acquistare auto ibride. “White Book di EY sulla mobilità” ha  affrontato l’impatto del Covid-19 sul mercato della mobility e sui comportamenti dei viaggiatori. Ey Mobility Think Tank un’iniziativa nata nel 2018, ha lanciato la pubblicazione di questo White Book.

Secondo l’indagine realizzata da Ey, tra coloro che non possiedono attualmente un’automobile i più propensi ad acquistare veicoli ibridi (25%) sono proprio i millennials (fascia di età tra i 24 ed i 39 anni). I più giovani della Generazione Z (fascia di età tra i 16 e i 23 anni) sarebbero più propensi all’acquisto di veicoli elettrici.

Tra gli auto muniti, l’ibrido risulta essere per la Gen X (fascia di età tra i 40 e i 55 anni) la tipologia di acquisto prescelta (28%).  I millennials risultano essere più inclini (11%) ad acquistare un veicolo elettrico.

Mondo dell’auto nel post-pandemia

In uno scenario di post-pandemia il mezzo privato e dunque personale rimarrà quello più utilizzato dalle categorie di viaggiatori. Questo varrà sia per motivi di lavoro (60%), di piacere (62%) e familiari (66%). C’è quindi una riduzione (-6%) nell’uso dei trasporti pubblici per tutte le categorie.

Il costo legato all’uso di un mezzo di trasporto privato o pubblico non rientra per nessuna delle categorie tra i driver primari o secondari nella scelta del mezzo. A fronte invece di fattori quali le condizioni di igiene o pulizia o il tempo impiegato nel trasporto.

Il lavoro da remoto ha quasi dimezzato (-49%) il numero di viaggi effettuati. Infatti i viaggi per ragioni lavorative, di piacere e familiari hanno subito negli ultimi mesi una riduzione rispettivamente del 61, 51 e 40% su scala globale.

Nonostante questi trend negativi, gli spostamenti di breve durata, ovvero meno di 30 minuti, per ragioni di piacere nel tempo libero sono aumenti del 79%. È sicuramente un risultato scaturito dalle misure di limitazione negli spostamenti imposte nei comuni italiani durante seconda ondata della pandemia.

Gli esperti di mobilità

Paolo Lobetti Bodoni, Business Consulting Leader Italy Ey, afferma: “La pandemia ha innescato un’inversione di tendenza nelle abitudini dei consumatori rispetto agli ultimi anni esponendo l’ecosistema della mobilità a nuovi bisogni. È necessario mettere insieme le risorse dei diversi player per creare dei servizi che possano essere di aiuto e a sostegno delle infrastrutture di mobilità”. 

Giovanni Passalacqua, partner e automotive Consulting Leader di Ey, commenta: “In questo scenario ricco di sfide e di cambiamento, ci chiediamo quale porzione di questo cambiamento sarà transitoria o avrà invece carattere permanente nel medio-lungo periodo. Grazie ai fondi del Recovery Fund avremo la possibilità di creare le basi su cui costruire quella che sarà l’automotive italiana dei prossimi 30 anni. Secondo le nostre stime, il mercato della mobility del 2020-2030 ha un valore di circa 220 miliardi di euro ed impiega più del 10% della forza lavoro nel Paese. Rappresenta dunque un mercato chiave da cui far ripartire Paese”.

Secondo il sondaggio EY sul mercato italiano, si registra un incremento di interesse per le soluzioni a motorizzazione ibrida (23%), plug-in (11%) ed elettrica (6%). Tuttavia, un’adozione su larga scala di quest’ultima appare limitata dal momento che necessita di un’offerta che deve essere più completa, flessibile, sicura e dunque vantaggiosa per il consumatore.

 

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