Il Congresso ha votato: Trump è colpevole ed è impeachment

A una settimana esatta dalla fine del suo mandato alla Casa Bianca, la Camera ha approvato l’impeachment più veloce di sempre contro Donald Trump, che diventa così il primo presidente della storia ad essere messo in stato d’accusa due volte.

L’impeachment contro Trump

Ai 222 democratici si sono uniti 10 repubblicani su 211, la metà di quelli previsti dalla Casa Bianca. L’accusa è di incitamento all’insurrezione per aver istigato in un comizio i suoi fan ad assaltare il Congresso e impedire la certificazione della vittoria di Joe Biden, che ha contestato per settimane evocando inesistenti brogli elettorali e minacciando anche il segretario di Stato della Georgia. Un attacco violento costato cinque morti, diversi feriti, danneggiamenti e un vulnus senza precedenti alla democrazia americana.

“Trump è un pericolo evidente ed immediato, ha incitato la ribellione armata contro la nazione, deve essere destituito”, ha denunciato in aula prima del voto la speaker della Camera Nancy Pelosi, definendo i rivoltosi “non “patrioti come li ha chiamati il presidente, ma terroristi“.

La capitale è sotto il controllo dei militari

Si vive in  un’atmosfera da stato di guerra nella capitale. Dopo l’allarme dell’Fbi su possibili attacchi armati tra il 16 e il 20 gennaio in tutti gli USA, in vista del giuramento di Joe Biden la a Guardia Nazionale schiererà 20 mila uomini e presidia  anche  il perimetro esterno del Parlamento.


La mozione d’impeachment arriva dopo che la Camera ha approvato quella sul 25esimo emendamento. Mike Pence tuttavia si è rifiutato di invocarlo, ritenendo che non sia “nel miglior interesse del Paese” ed invitando ad evitare “azioni che dividerebbero e infiammerebbero ulteriormente la passione del momento”.

I risvolti politici dell’impeachment

La seconda messa in stato d’accusa di Trump ha però ricevuto un crescente consenso tra i repubblicani. Già prima del voto erano usciti allo scoperto cinque deputati del Grand Old party. Tra loro Liz Cheney, numero tre del Gop alla House e figlia del controverso ex vicepresidente di George W. Bush.

E’ Trump ad aver acceso il fiammifero dell’attacco“, ha accusato la parlamentare, che pilota il fronte interno contro The Donald candidandosi di fatto a guidare il partito alla Camera togliendo la leadership a Kevin McCarthy. Uno strappo che segna l’inizio della guerra dentro il Grand Old Party, costretto a scegliere fra Trump e la sua condanna.

La chiave di volta potrebbe essere il potente leader repubblicano al Senato Mitch McConnell. In privato ha detto di vedere di buon occhio l’impeachment. Mc Connell  riterrebbe fondato e utile aiutare il partito voltando pagina. Se confermasse pubblicamente la sua posizione, potrebbe aprire una grande breccia tra i suoi.

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Redazione

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