Continua la roadmap verso l’approvazione dello “Strategic Compass”, il documento di revisione strategica dell’Unione Europea in ambito Difesa. A breve distanza dal recente incontro del 21 ottobre, si è svolto un nuovo appuntamento dei Ministri della Difesa e degli Esteri alla presenza dell’Alto Rappresentante della UE Josep Borrell, per un nuovo scambio di idee sulla prima bozza del documento.
Di seguito le dichiarazioni alla stampa del Ministro della Difesa.
“E’ molto importante che l’esercizio di rafforzamento della politica di sicurezza e difesa dell’Unione Europea su cui stiamo lavorando si svolga mentre è in corso, in parallelo, l’analogo processo di revisione strategica in ambito NATO. Il miglioramento delle capacità di difesa dell’UE contribuirà a rafforzare il rapporto transatlantico” – ha dichiarato il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, a Bruxelles, durante la discussione della prima bozza della “Bussola Strategica“, nell’incontro con i colleghi di Difesa e Esteri dell’UE presso la sede del Consiglio Europeo. In agenda, la condivisione del primo draft della “Bussola strategica“, documento articolato in sei capitoli, la cui roadmap prevede l’approvazione a marzo.
Il documento ambisce a stabilire una comune visione strategica della policy di sicurezza e difesa per i prossimi anni, rafforzando la solidarietà e l’unità a protezione degli interessi e valori propri dell’Unione. Prioritario è il tema dell’analisi della minaccia comune, “che consenta di individuare meglio le sfide” da cui secondo il Ministro “non si può prescindere”. “Attraverso un’intelligence sempre più condivisa” sostiene Guerini “è necessario individuare le minacce prioritarie”.
Altro obiettivo del documento, quello di una più efficace pianificazione delle attività. “La definizione del livello di ambizione” ha specificato il Ministro – “dovrà chiarire le tipologie di operazioni che come Europa vorremo essere in grado di condurre. In questo senso, la costituzione della Capacità di Pronto Schieramento dell’EU è certamente un primo importante passo, ma occorrerà sviluppare ipotesi di impiego che definiscano al meglio compiti e struttura”. “Requisito essenziale” ha sottolineato “è che questa capacità assicuri la sua piena interoperabilità con la NATO”.
La mattina del 16 novembre, nel loro scambio di opinioni, i Ministri poi hanno affrontato il tema delle Missioni di Addestramento dell’Unione Europea, confrontandosi sulla loro efficacia, sulle modalità con le quali i singoli Paesi contribuiscono e su quanto si è appreso in termini di “lesson learned“.
L’Italia partecipa a tutte e quattro le missioni di addestramento dell’Unione Europea in Africa: nello specifico in Somalia, Mali, Repubblica Centro Africana e Mozambico, la più rilevante delle quali, in Somalia, vede al Comando della Missione un Generale Italiano. Nel suo intervento, il Ministro Guerini si è soffermato sulla necessità che per le EUTM (European Training Mission) si pongano “obiettivi perseguibili dal punto di vista dello sforzo complessivo e misurabili in termini di efficacia. E’ importante, per questo, individuare tali obbiettivi con le Autorità locali con cui interagiamo, avviando, sempre con loro, cicli di verifica che definiscano i progressi e gli eventuali correttivi da introdurre”.
Il Ministro ha poi incontrato il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg, a poche settimane di distanza dall’ultimo appuntamento, per discutere nuovamente di cooperazione tra la UE e la NATO, insieme agli altri Ministri della Difesa dell’Unione.
“La cooperazione tra le due organizzazioni” ha sottolineato Guerini “deve trovare ampio riferimento sia nella Bussola Strategica che nel nuovo Concetto Strategico NATO 2030” sottolineando come “il valore politico e l’importanza militare di questa cooperazione non debba essere messa in discussione. Per questo è necessario uscire da ogni eventuale logica di carattere competitivo”.
In questa direzione, Guerini ha evidenziato specifici settori di cooperazione da rafforzare, quali quelli delle tecnologie emergenti e dirompenti – necessarie per mantenere il vantaggio tecnologico e disciplinarne l’uso, coerentemente ai valori condivisi dalle due organizzazioni – e quello dei partenariati, individuando le modalità per rinforzare le attività di “costruzione di capacità” dei Paesi partner di entrambe le organizzazioni in modo congiunto.
“Altra potenziale area di cooperazione NATO-UE” – ha sostenuto il Ministro – “quella relativa allo spazio, per le sue implicazioni su sicurezza e economia. La protezione dei sistemi spaziali e delle tecnologie associate è sempre più una priorità e dovremmo agire in modo complementare in questo settore”.
Sulla Bielorussia, il Ministro ha espresso piena solidarietà agli Stati membri destinatari di azioni ibride e malevoli nei loro confronti, sostenendo sul tema, la dichiarazione dell’Alto rRappresentante Borell.