In Spagna stop al coprifuoco e allo stato di emergenza

La Spagna ha revocato lo stato di emergenza in vigore da ottobre per combattere la pandemia di Covid-19. E’ consentito, pertanto,  ai cittadini di viaggiare tra le regioni per la prima volta da mesi.

La misura, la cui revoca era stata annunciata nei giorni scorsi, è scaduta a mezzanotte, tra l’8 e il 9 maggio. Nella maggior parte delle Regioni, la fine di questo regime eccezionale ha significato anche la revoca del coprifuoco. Salutato con gioia dai residenti di molte città, dove non si poteva restare fuori dopo le 23.


La fine dello stato di emergenza non significa tuttavia la fine delle restrizioni in uno dei paesi più colpiti in Europa dalla pandemia con quasi 79.000 morti e 3,5 milioni di casi.

Le 17 comunità autonome possono, ad esempio, continuare a limitare l’orario di apertura o il numero di avventori di bar, ristoranti o negozi.

Possono anche richiedere il ripristino del coprifuoco o la chiusura del loro territorio ma ora per farlo necessitano dell’approvazione di un tribunale.

La prima notte dopo la fine dello stato di emergenza è stata vissuta in molte città spagnole come una grande festa, un simil capodanno all’inizio di maggio con bottiglie e brindisi nelle piazze principali, senza nessun rispetto delle regole del Covid.

A Madrid la gente è scesa in piazza a festeggiare alla Puerta del Sol e la polizia ha fatto 450 interventi, a Barcellona 6.500 persone sono state disperse. Sedici gli arresti a Palma de Maiorca e quattro agenti della polizia rimasti feriti nelle colluttazioni seguite alla protesta non autorizzata contro il coprifuoco

Alcuni esperti in Spagna hanno ritenuto prematura la decisione del Governo di revocare lo stato di emergenza.

 

 

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