Dolore, vicinanza nella preghiera e solidarietà concreta. Da subito i Vescovi della Sardegna e l’intera rete Caritas si sono attivati accanto alle persone e alle comunità colpite dagli incendi che hanno distrutto oltre 20 mila ettari di boschi e terreni agricoli, devastando aziende e abitazioni, provocando sfollati e una strage di animali con danni incalcolabili per l’intera regione. Particolarmente colpita la diocesi di Alghero-Bosa, ma anche le zone dell’Oristanese, dell’Ogliastra e del Sassarese.
Caritas Italiana è sin dai primi momenti in costante contatto con il Delegato regionale delle Caritas della Sardegna ed è pronta ad accompagnare e sostenere le azioni immediate di aiuto messe in campo, così come quelle che verranno avviate nei prossimi mesi per consentire la ripresa delle attività.
“La gestione dei boschi e i cambiamenti climatici – sottolinea don Francesco Soddu, Direttore di Caritas Italiana – sicuramente hanno favorito il propagarsi delle fiamme, la cui origine però si presume sia ancora una volta dolosa. Da sardo mi sento doppiamente ferito, tuttavia il ripetersi di questi disastri, come anche le emergenze che si stanno verificando in questo periodo in altre zone del Paese, devono interpellarci tutti: è il grido della terra e dei poveri di cui parla papa Francesco che deve spingerci verso profonde trasformazioni, alla ricerca di un diverso modo di vivere. Verso quella transizione ecologica indicata dai vescovi italiani nel Messaggio per la 16ª Giornata Nazionale per la Custodia del Creato che si celebra il 1° settembre. Dobbiamo ripensare la qualità della vita umana, ritrovare una prospettiva pastorale: il legame tra la cura dei territori e quella del popolo, per orientare a nuovi stili di vita e di cittadinanza responsabile, così come a scelte lungimiranti da parte delle comunità”.