Iran, sale a 89 morti il bilancio dell’attentato a Kerman rivendicato dall’Isis

Sale a 89 morti il bilancio del duplice attentato compiuto mercoledì nei pressi del cimitero di Kerman, nel sud-est dell’Iran. L’azione è stata rivendicata dall’Isis, Press Tv riporta anche il numero dei feriti, circa 280.

Il Presidente iraniano, Ebrahim Raisi ha parlato durante i funerali delle vittime: “L’Occidente sa che l’Iran è diventato un Paese forte e che le nostre forze armate sono pronte. La decisione di reagire all’attacco di Kerman spetta alle forze armate, che determineranno il momento e il luogo appropriati“. Durante il suo discorso, Raisi ha parlato anche del conflitto tra Israele e Hamas, dichiarando che i sionisti sono incapaci di affrontare la nazione palestinese.

Raisi prima di visitare la tomba di Soleimani a Kerman, ha visitato i feriti dell’attacco, per recarsi poi ai funerali delle vittime della strage.

Intanto il Comandante dei Guardiani della Rivoluzione ha giurato vendetta per il sangue versato dai “martiri“. All’Isis, Salami ha dedicato un passaggio del suo intervento, sostenendo che lo Stato Islamico è stato annientato grazie al lavoro del comandante Qassem Soleimani.  Il Comandante ha attaccato Stati Uniti, accusandoli di non essere riusciti a fermare la Repubblica islamica e di essere stati sconfitti in Iraq, Afghanistan, Libano, Yemen e Siria.

Parole dure, quelle del Genrale Salami anche contro Israele: “Lo Stato ebraico non ha modo di sfuggire dal pantano in cui è finito. Israele è sull’orlo di crollare a causa della resistenza, che ogni giorno gli infligge pesanti perdite“.

(Screenshot SKY)

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