lavoro - impiegati - istat - ph.pixabay

Istat: nel terzo trimestre occupati aumentano di 65 mila unità

L’Istat ha diffuso un comunicato relativo ai dati sul mercato del lavoro nel terzo trimestre dell’anno in corso.

Si evidenza l’aumento degli occupati, in termini congiunturali, di 65 mila unità, a seguito della crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+75 mila) e degli indipendenti (+10 mila). Il numero di disoccupati è sostanzialmente stabile (+2 mila, +0,1% in tre mesi) e prosegue il calo degli inattivi di 15-64 anni (-84 mila, -0,7%).

I tassi presentano una dinamica simile. Quello di occupazione sale al 61,5%, quello di disoccupazione è stabile al 7,6% e il tasso di inattività 15-64 anni cala al 33,3%. La crescita dell’occupazione e del relativo tasso interessa soltanto gli ultracinquantenni. Tra i giovani infatti diminuiscono entrambi gli indicatori e tra i 35-49enni il calo del numero di occupati si associa alla stabilità del tasso.

L’occupazione, nel terzo trimestre 2023, cresce anche in termini tendenziali (+481 mila), coinvolgendo, ancora una volta, i dipendenti a tempo indeterminato e gli indipendenti. Non sono coinvolti i dipendenti a termine che diminuiscono (-2,3%). Prosegue il calo dei disoccupati (-80 mila in un anno, -4,1%) e quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-442 mila, -3,4%). Tale dinamica si riflette nella crescita del tasso di occupazione e nella diminuzione dei tassi di disoccupazione e di inattività.

Dal lato delle imprese, nel terzo trimestre 2023, la crescita delle posizioni lavorative dipendenti prosegue, seppur rallentata, in termini sia congiunturali sia tendenziali. Rispetto al trimestre precedente, le posizioni dipendenti aumentano dello 0,6%, con una crescita più marcata per le posizioni a tempo pieno (+0,7%, rispetto allo 0,3% di quelle a tempo parziale).

Il costo del lavoro per Unità di lavoro dipendente aumenta dello 0,7% rispetto al trimestre precedente, per effetto della crescita delle retribuzioni e della stabilità degli oneri sociali. Su base tendenziale, la crescita del costo del lavoro è pari a 3,3%, a seguito dell’aumento della componente retributiva e, seppur lievemente inferiore, di quello degli oneri sociali. La dinamica appena descritta è sostenuta dagli incrementi retributivi definiti nei contratti collettivi nazionali.

(Foto da Pixabay)

Condividi
Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it